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Neet

Troppi i giovani che non ci credono più

L’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, il Ministero per le Politiche giovanili e Anci insieme per migliorare il quadro conoscitivo e intercettare questo disagio. La ricerca al centro di un webinar il 19 gennaio alle 15.30

17 Gennaio 2022
Neet

In Italia il fenomeno dei Neet (i giovani che non studiano e non lavorano) ha assunto dimensioni preoccupanti. A trovarsi in tale condizione sono circa 2 milioni e 100 mila persone tra i 15 e i 29 anni a fine 2020 secondo i più recenti dati Istat: di esse solo circa un terzo sta cercando attivamente lavoro attraverso i canali formali o informali. Nel nostro Paese tale fenomeno mantiene livelli record anche nelle fasce successive, fin oltre i 30 anni. L’ultimo dato Eurostat, riferito al 2020, colloca l’Italia nella posizione peggiore tra gli stati dell’Unione, con una incidenza di giovani che non studiano e non lavorano tra i 20 e i 34 anni, superiore di circa 12 punti percentuali rispetto alla media europea (29,4% contro 17,6%).

Una sfida per i governi

Ridurre i tassi di Neet è una grande sfida per i governi, in Italia ancora più complessa anche in relazione ad alcune specificità del nostro Paese che rendono nel complesso più fragile tutto il percorso di transizione scuola-lavoro. Le difficoltà che incontrano i progetti di attivazione dei giovani nella condizione di Neet partono già dall’individuazione sul territorio e dal coinvolgimento attivo. Molti giovani, specie quelli appartenenti alle fasce più svantaggiate, non sono facili da intercettare.

«Intercettare i Neet: strategie di prossimità» è il progetto (a cura di Alessandro Rosina, Elena Marta, Daniela Marzana, Adriano Ellena, Gianluca Cerruti), realizzato dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo (ente fondatore dell’Università Cattolica), commissionato dal Ministero per le Politiche giovanili, collaborazione con l’Associazione Nazionale Comuni Italiani per migliorare il quadro conoscitivo del fenomeno dei Neet a livello locale e fornire indicazioni sulle modalità che consentano di far emergere e intercettare i giovani in tale condizione.
Qui alcune slides.

L’indagine e il webinar

Le evidenze dell’indagine saranno presentate in occasione del webinar in programma mercoledì 19 gennaio alle 15.30 (diretta sui canali social dell’Università Cattolica e dell’Istituto Toniolo e su www.osservatoriogiovani.it). Introdurrà e modererà Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani. I saluti introduttivi saranno a cura di Enrico Fusi, segretario generale dell’Istituto Toniolo e Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore dell’Università Cattolica. Interverranno, poi, Giovanni Panebianco, Capo di Gabinetto del Ministro per le Politiche giovanili ed Elena Marta, docente dell’Università Cattolica. Seguirà la tavola rotonda con Fabio Barchiesi, Capo Staff Cassa Depositi e Prestiti, Valeria Negrini, Vicepresidente Fondazione Cariplo, Simone Romagnoli, #UnoNonBasta.

La sperimentazione (in accordo con Anci) si è svolta in 4 Comuni: Bari, Genova, Giugliano in Campania (Na), Torino in 3 fasi:
– costruzione di un quadro sullo stato delle informazioni relative ai Neet possedute dai Comuni a partire dalle fonti disponibili
– interviste a esperti sul territorio
– focus group con giovani sia nella condizione di Neet che non-Neet

Il Ministro: «Fondamentale la rete»

«I numeri delle statistiche riferite ai Neet ci dicono che le misure attuate a oggi non sono sufficienti – commenta il ministro per le politiche giovanili Fabiana Dadone -. Troppi giovani in Italia non studiano, non lavorano, non cercano un percorso formativo o professionale. Il fatto grave è che questi ragazzi non sanno nemmeno di essere compresi nei cosiddetti Neet. Noi istituzioni, dobbiamo far capire ai ragazzi che sono parte integrante della società, non categorizzarli come il futuro, bensì il presente, l’attuale, l’oggi. È fondamentale il ruolo della rete per innescare buone pratiche tra i ragazzi, partendo semplicemente dal rendersi conto di essere nella condizione di avere la necessità di intraprendere un percorso personale”.

Lo studioso: «Record preoccupante»

«La condizione di Neet ha alla base diseguaglianze generazionali che vanno a intrecciarsi anche con quelle sociali, territoriali e di genere – questo il commento di Alessandro Rosina -. Risulta inoltre, come mostrano molte ricerche, tanto più corrosiva quanto più si protrae nel tempo. Deve quindi preoccupare particolarmente il fatto che l’Italia sia il Paese che da più lungo tempo detiene il record negativo di questo fenomeno e rende ancor più urgenti politiche in grado di ridare fiducia alle nuove generazioni facendole sentire parte attiva dei processi di sviluppo del territorio in cui vivono».

«Intercettare i Neet: strategie di prossimità» è il tema del webinar (diretta sui canali social dell’Università Cattolica e dell’Istituto Toniolo e su www.osservatoriogiovani.it) in programma mercoledì 19 gennaio alle 15.30. Saranno presentate le evidenze dell’omonima ricerca, realizzata dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, commissionata dal Ministero per le Politiche giovanili e con la collaborazione dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (Anci), per migliorare il quadro conoscitivo del fenomeno dei Neet a livello locale e fornire indicazioni sulle modalità che consentono di far emergere e intercettare i giovani in tale condizione.

Il programma

Introduce e modera Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani. I saluti introduttivi saranno a cura di Enrico Fusi, segretario generale dell’Istituto Toniolo, e Antonella Sciarrone Alibrandi, prorettore dell’Università Cattolica. Interverranno poi Giovanni Panebianco, Capo di Gabinetto del Ministro per le Politiche giovanili, ed Elena Marta, docente dell’Università Cattolica.

Avrà quindi inizio la tavola rotonda con Fabio Barchiesi, capo staff Cassa Depositi e Prestiti, Valeria Negrini, vicepresidente di Fondazione Cariplo e Simone Romagnoli di #UnoNonBasta. Le conclusioni saranno tenute da Fabiana Dadone, ministro per le Politiche giovanili.