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Speciale

«Soul», spiritualità in festival

Sirio 01 - 10 novembre 2024
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Intervista

Mottola: «“Soul”, al servizio della città aperti all’incontro con l’altro»

Il direttore di Vita e Pensiero, tra i curatori del Festival, sottolinea la collaborazione tra Diocesi e Cattolica ed evidenzia il carattere multireligioso e multiculturale e la dimensione anche didattica dell’evento

di Annamaria BRACCINI

2 Marzo 2024
(foto Nanni Fontana – Università Cattolica)

Dal 13 al 17 marzo cinque giorni di festival, diffuso in tutta la città intorno al tema «Meraviglia, la vigilia di ogni cosa», con 50 incontri e appuntamenti ispirati al tema della spiritualità, fra lezioni e dialoghi, spettacoli e concerti, performances artistiche, laboratori esperienziali, momenti meditativi, attività per le scuole. Insomma, un grande evento, che già nel titolo – «Soul» (anima) – richiama il senso complessivo dell’iniziativa alla sua prima edizione.

A promuoverla, l’Università Cattolica e l’Arcidiocesi, come spiega Aurelio Mottola, ideatore e componente del Comitato curatoriale del festival, direttore della Casa editrice Vita e Pensiero: «Una specifica novità è che due istituzioni come la Cattolica e la Diocesi si facciano promotrici di un evento diffuso in tutta la città, aperto dal punto di vista dell’incontro con altre tradizioni culturali e religiose e che avvia un discorso sull’umano che è comune. Questo dice anche la gratuità di questo gesto da parte di due istituzioni cattoliche che si mettono al servizio della città».

L’Ateneo dei cattolici italiani e la Chiesa ambrosiana indicano la presenza di un’identità religiosa precisa, ma «Soul» non è solo un festival cattolico…
Certamente no, perché prendono parte all’iniziativa anche altre tradizioni religiose, come quella ebraica (con il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib), la musulmana (con una presenza famosa come Tahar Ben Jelloun) e quella buddista, con un monaco che sarà in dialogo con un monaco cattolico. E, poi, naturalmente, c’è tutta l’interlocuzione con la cultura laica: numericamente gli eventi che riguarderanno esponenti della laicità sono preponderanti.

Avete pensato anche a un profilo didattico?
Sì, sono previsti eventi dedicati specificamente alle scuole. Uno è il rito sonoro della poetessa Mariangela Gualtieri, che si terrà all’Istituto Leone XIII e a cui parteciperanno studenti dell’Istituto stesso e del Liceo classico Tito Livio. Ci sarà un workshop fotografico riservato agli studenti del Liceo Gaetana Agnesi basato sul progetto «Ettaro. La bellezza ai margini» dell’artista Pietro Bologna. I ragazzi andranno in luoghi marginali della città per riprendere, con i loro smartphones, alcune schegge di meraviglia che l’occhio normalmente non nota; l’artista li aiuterà a percepire i frammenti di bellezza inattesi dentro l’ordinario.

Quanto tempo avete impiegato per mettere a punto questo articolato e ricchissimo programma nel quale tutti gli eventi sono gratuiti?
Qualche mese, non moltissimo tempo quindi, perché abbiamo trovato sempre molta disponibilità: sostanzialmente siamo partiti dall’estate scorsa.

Uno degli eventi-clou sarà con l’Arcivescovo di Milano, che alle 6.30 di domenica 17 marzo salirà sulle Terrazze del Duomo per un’«Esperienza meditativa»: testimonianza anche simbolica dello sguardo di meraviglia per la vita che inizia sempre nuova ogni mattina. Ma anche una logica, potremmo dire, pasquale?
Sì. In questo caso possiamo dire che il profilo antropologico e quello di ispirazione squisitamente cristiana sono molto legati. L’attesa dell’alba è l’attesa di un nuovo inizio che la vita, o per chi crede Dio, ogni giorno dona a ciascuno di noi. Si tratta di avere occhi capaci di comprendere questo nuovo cominciamento che ogni giorno ci è dato di praticare.

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