Il quartiere più multiculturale di Milano si apre, si “mette in mostra” e accoglie la città: intrattenimento, cultura, sport, gastronomia, convivialità e molto altro ancora, in una due giorni, il 22 e 23 maggio, di eventi per tutti i gusti e per ogni età. Il titolo della festa – “Via Padova è meglio di Milano” – è la frase di un bambino, che partecipava al laboratorio di arte contemporanea “Città d’arte”, in cui era prevista anche una visita guidata. Quando gli chiesero che idea si era fatto di questa disse: «Via Padova è meglio di Milano».
L’ente promotore del progetto è il Comitato Vivere in Zona 2, nato nel 2008 e composto da persone di diverso orientamento politico e culturale che condividono progetti, proposte, idee per la risoluzione dei problemi presenti sul territorio e si impegnano per la valorizzazione delle potenzialità che lo contraddistinguono. Costituitosi in associazione riconosciuta nel gennaio di quest’anno, è il soggetto capofila di una cordata di 50 realtà che lavorano in rete per questo progetto (Amici Casa della carità/Terre ospitali, La Città del sole/Amici del Parco Trotter, Assab One, Ambulatorio polare di via dei Transiti, Anpi, Ab, Amici di Camilla, Associazione culturale boliviana, Durchblick, Insieme nelle Terre di Mezzo, ArtiGirovaghe, Associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s., Associazione genitori scuola elementare di Via Russo, Associazione sportiva G.a.N., Asd S. Gabriele Basket, Associazione sportiva S. Giovanni Crisostomo, Biblioteca civica, Casa della cultura islamica, casa editrice Terre di Mezzo, Comin cooperativa sociale, Comitato Vivere in zona 2, Emergency zona 2/3, La Saletta, Legambiente, Liceo artistico Caravaggio, Orchestra di via Padova, OZeventi, le parrocchie S. Basilio, S. Giovanni Crisostomo e S. Giuseppe, periodico Martesana Due, Polo Start 1, Scout Agesci, Scuola della Casa del sole, Scuola di via Russo, Scuola di via Cesalpino, Sitart, Teatro La Madrugada, Teatro Officina, Teatro Gioco Fiaba, Tempo per l’infanzia, Terre di mezzo, Uvi.
«Il Comitato ha sempre lavorato con un approccio progettuale e propositivo con la presunzione di non agitare emergenze, ma di concorrere a risolverle; è orientato a lavorare per integrare e sostenere quanto di positivo le realtà associative e istituzionali fanno, per migliorare la qualità della vita di chi vive e lavora nella Zona 2», sostengono gli organizzatori.
Attraverso una serie di ricerche, l’organizzazione di convegni e iniziative culturali, la realizzazione di interviste e documentari, il Comitato ha contribuito a mettere in luce la rilevanza del fenomeno migratorio nella zona; la grande risorsa educativa rappresentata dalle scuole; l’importanza economica di via Padova, che ormai costituisce una realtà integrata e multietnica; lo stato dell’arredo urbano, le situazioni di degrado fisico e abitativo, la presenza di situazioni dove il problema della sicurezza è molto evidente.
Questo approccio costituisce il fondamento dell’azione proposta nel progetto di «festa di quartiere aperta alla città», un momento per conoscere le risorse umane, culturali, economiche che fanno di via Padova un importante laboratorio multietnico, sociale e culturale. Il quartiere più multiculturale di Milano si apre, si “mette in mostra” e accoglie la città: intrattenimento, cultura, sport, gastronomia, convivialità e molto altro ancora, in una due giorni, il 22 e 23 maggio, di eventi per tutti i gusti e per ogni età. Il titolo della festa – “Via Padova è meglio di Milano” – è la frase di un bambino, che partecipava al laboratorio di arte contemporanea “Città d’arte”, in cui era prevista anche una visita guidata. Quando gli chiesero che idea si era fatto di questa disse: «Via Padova è meglio di Milano».L’ente promotore del progetto è il Comitato Vivere in Zona 2, nato nel 2008 e composto da persone di diverso orientamento politico e culturale che condividono progetti, proposte, idee per la risoluzione dei problemi presenti sul territorio e si impegnano per la valorizzazione delle potenzialità che lo contraddistinguono. Costituitosi in associazione riconosciuta nel gennaio di quest’anno, è il soggetto capofila di una cordata di 50 realtà che lavorano in rete per questo progetto (Amici Casa della carità/Terre ospitali, La Città del sole/Amici del Parco Trotter, Assab One, Ambulatorio polare di via dei Transiti, Anpi, Ab, Amici di Camilla, Associazione culturale boliviana, Durchblick, Insieme nelle Terre di Mezzo, ArtiGirovaghe, Associazione culturale Villa Pallavicini a.p.s., Associazione genitori scuola elementare di Via Russo, Associazione sportiva G.a.N., Asd S. Gabriele Basket, Associazione sportiva S. Giovanni Crisostomo, Biblioteca civica, Casa della cultura islamica, casa editrice Terre di Mezzo, Comin cooperativa sociale, Comitato Vivere in zona 2, Emergency zona 2/3, La Saletta, Legambiente, Liceo artistico Caravaggio, Orchestra di via Padova, OZeventi, le parrocchie S. Basilio, S. Giovanni Crisostomo e S. Giuseppe, periodico Martesana Due, Polo Start 1, Scout Agesci, Scuola della Casa del sole, Scuola di via Russo, Scuola di via Cesalpino, Sitart, Teatro La Madrugada, Teatro Officina, Teatro Gioco Fiaba, Tempo per l’infanzia, Terre di mezzo, Uvi.«Il Comitato ha sempre lavorato con un approccio progettuale e propositivo con la presunzione di non agitare emergenze, ma di concorrere a risolverle; è orientato a lavorare per integrare e sostenere quanto di positivo le realtà associative e istituzionali fanno, per migliorare la qualità della vita di chi vive e lavora nella Zona 2», sostengono gli organizzatori.Attraverso una serie di ricerche, l’organizzazione di convegni e iniziative culturali, la realizzazione di interviste e documentari, il Comitato ha contribuito a mettere in luce la rilevanza del fenomeno migratorio nella zona; la grande risorsa educativa rappresentata dalle scuole; l’importanza economica di via Padova, che ormai costituisce una realtà integrata e multietnica; lo stato dell’arredo urbano, le situazioni di degrado fisico e abitativo, la presenza di situazioni dove il problema della sicurezza è molto evidente.Questo approccio costituisce il fondamento dell’azione proposta nel progetto di «festa di quartiere aperta alla città», un momento per conoscere le risorse umane, culturali, economiche che fanno di via Padova un importante laboratorio multietnico, sociale e culturale. Provincia: premiato don Cecchi – Don Piero Cecchi, parroco della parrocchia di via Padova a Milano, ha contribuito a stemperare situazioni di tensione e ha proposto efficaci percorsi di integrazione, creando le condizioni per istituire relazioni virtuose tra gli abitanti della zona». Così inizia la motivazione del Premio Isimbardi 2010 assegnato dalla Provincia di Milano, venerdì 14 maggio nella Giornata della Riconoscenza, in una cerimonia alla quale ha partecipato anche il cardinal Tettamanzi. «Garantendo servizi di accoglienza e assistenza per i più bisognosi, ha saputo istituire con essi relazioni tese a responsabilizzarli attraverso l’opera di un efficiente centro di ascolto impegnato anche nella ricerca di opportunità di lavoro e all’accompagnamento al lavoro. L’azione educativa e il dialogo hanno permesso di vivere la trasformazione dell’intero quartiere con spirito costruttivo». – Il programma (http://www.meglioviapadova.org)
22 e 23 maggio
“Via Padova è meglio di Milano”
Nel quartiere più multiculturale della metropoli, un week-end di eventi aperti alla città