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Giustizia

Tribunali dei minori, nessun taglio

Non saranno ridotte le perizie: a cambiare sarà solo la titolarità di alcune competenze

di Cristina CONTI Redazione

26 Febbraio 2010

Non tagli, ma solo un cambio nell’organizzazione del lavoro. Hanno suscitato polemiche le notizie riportate la scorsa settimana dai quotidiani a proposito del prossimo taglio alle perizie nei Tribunali dei minori. Dopo la lettera, in cui il direttore generale della Asl Walter Locatelli spiegava che «è compito del Comune il lavoro di valutazione e indagine psicologico-sociale per i giudici in collaborazione con le assistenti sociali», l’Asl Città di Milano ha tenuto a specificare che si tratta di «valutazioni tecniche inviate a diversi soggetti istituzionali (per esempio il Tribunale per i Minorenni) nell’ottica di una collaborazione finalizzata a una maggiore efficacia degli interventi».
Le prestazioni finora svolte, all’interno di una specifica organizzazione del lavoro tra le diverse istituzioni, non cesseranno, ma a cambiare sarà solo la titolarità delle competenze. In modo particolare i casi di abuso sessuale e di maltrattamento, che rientrano invece direttamente nei compiti istituzionali propri dell’Asl, vengono assolti da sempre e lo saranno in futuro, senza soluzione di continuità, con modalità tempestive dai servizi territoriali dell’Azienda sanitaria locale.
Sono 2000 i casi di abusi su minori che ogni anno vengono seguiti dall’Azienda Sanitaria milanese su segnalazione dei magistrati. La materia è regolata dalla legge 328 del 2000, che affida ai Comuni il ruolo di tutela dei minori, ma impone di evitare sovrapposizioni di ruoli in caso di strutture Asl già funzionanti.
Finora le cinque unità di tutela dei minori dell’Asl cominciavano a occuparsi dei bambini maltrattati subito dopo le segnalazioni dei giudici. Locatelli, invece, ha spiegato che d’ora in avanti l’intervento avverrà su istanza del Comune, e solo per interventi specialistici di carattere sanitario: «Le richieste di intervento riguardanti situazioni di pregiudizio per i minori devono essere indirizzate dall’autorità giudiziaria ai Comuni di competenza che provvederanno a inoltrarle ai rispettivi servizi sociali territoriali per la preliminare istruttoria e la presa in carico del caso». Un cambiamento dovuto soprattutto a motivi di carattere economico.
Sulla sospensione per un mese e mezzo dei contratti di lavoro per 120 psicologi, invece, l’Asl ha sottolineato che «per alcuni professionisti l’Azienda non può prescindere da tassative disposizioni regionali e nazionali, come per esempio il possesso di specializzazione». Saranno quindi stipulati rapporti di lavoro o di collaborazione a tempo determinato per tutte quelle risorse umane e professionali che sono ritenute necessarie, secondo gli specifici accordi regionali. Non tagli, ma solo un cambio nell’organizzazione del lavoro. Hanno suscitato polemiche le notizie riportate la scorsa settimana dai quotidiani a proposito del prossimo taglio alle perizie nei Tribunali dei minori. Dopo la lettera, in cui il direttore generale della Asl Walter Locatelli spiegava che «è compito del Comune il lavoro di valutazione e indagine psicologico-sociale per i giudici in collaborazione con le assistenti sociali», l’Asl Città di Milano ha tenuto a specificare che si tratta di «valutazioni tecniche inviate a diversi soggetti istituzionali (per esempio il Tribunale per i Minorenni) nell’ottica di una collaborazione finalizzata a una maggiore efficacia degli interventi».Le prestazioni finora svolte, all’interno di una specifica organizzazione del lavoro tra le diverse istituzioni, non cesseranno, ma a cambiare sarà solo la titolarità delle competenze. In modo particolare i casi di abuso sessuale e di maltrattamento, che rientrano invece direttamente nei compiti istituzionali propri dell’Asl, vengono assolti da sempre e lo saranno in futuro, senza soluzione di continuità, con modalità tempestive dai servizi territoriali dell’Azienda sanitaria locale.Sono 2000 i casi di abusi su minori che ogni anno vengono seguiti dall’Azienda Sanitaria milanese su segnalazione dei magistrati. La materia è regolata dalla legge 328 del 2000, che affida ai Comuni il ruolo di tutela dei minori, ma impone di evitare sovrapposizioni di ruoli in caso di strutture Asl già funzionanti.Finora le cinque unità di tutela dei minori dell’Asl cominciavano a occuparsi dei bambini maltrattati subito dopo le segnalazioni dei giudici. Locatelli, invece, ha spiegato che d’ora in avanti l’intervento avverrà su istanza del Comune, e solo per interventi specialistici di carattere sanitario: «Le richieste di intervento riguardanti situazioni di pregiudizio per i minori devono essere indirizzate dall’autorità giudiziaria ai Comuni di competenza che provvederanno a inoltrarle ai rispettivi servizi sociali territoriali per la preliminare istruttoria e la presa in carico del caso». Un cambiamento dovuto soprattutto a motivi di carattere economico.Sulla sospensione per un mese e mezzo dei contratti di lavoro per 120 psicologi, invece, l’Asl ha sottolineato che «per alcuni professionisti l’Azienda non può prescindere da tassative disposizioni regionali e nazionali, come per esempio il possesso di specializzazione». Saranno quindi stipulati rapporti di lavoro o di collaborazione a tempo determinato per tutte quelle risorse umane e professionali che sono ritenute necessarie, secondo gli specifici accordi regionali.