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Forlanini

Borgo di Monluè, alla scoperta dell’antica chiesa degli Umiliati

Il 9 e 10 ottobre festa aperta a tutti nel quartiere est di Milano all'inizio del nuovo anno pastorale. Iniziative per grandi e piccoli,� e per chi�si è trasferito occasione di rivedere�vecchi amici�

6 Ottobre 2010

Festa grande il 9 e 10 ottobre nell’antico Borgo di Monluè a un quarto d’ora dal centro di Milano. La piccola comunità parrocchiale conta solo 1100 abitanti, «ma la festa coinvolge tutta l’Unità pastorale Forlanini», dice don Marco Bove, «e diventa un’occasione, anche per chi ha abitato in quartiere o ha frequentato la parrocchia in passato, di ritrovarsi una volta all’anno». La festa aperta a tutti (via Monluè 87) inizierà sabato prossimo alle 20 con un happy hour sotto il campanile e un concerto vocale del coro "Canticum ’96" alle 20.45 nell’antica chiesetta a mattoni rossi. Domenica 10 ottobre il parroco celebrerà una Messa solenne alle 10.45, mentre alle 11.30 seguirà l’aperitivo in piazza. In cascina si terrà un torneo di scacchi organizzato dall’Associazione dilettantistica Accademia Scacchi Milano, le iniziative culturali invece comprendono una mostra di quadri realizzati dal Gruppo artistico Forlanini Monluè ed esposizione di fotografie di Romolo Romani dal titolo «Viaggio nelle tribù dell’Orissa». Nel pomeriggio il programma prevede spettacoli di clownerie per grandi e piccoli, visita guidata al complesso monastico, giochi per ragazzi, pesca di beneficenza, mercatino delle pulci, ditelo coi fiori, castagne per tutti e altro ancora.
Il luogo è davvero un gioiello, con l’abbazia di San Lorenzo fondata nel 1267 e la piccola cascina che conserva un esemplare unico di colonnato lombardo. «L’artistico complesso, edificato nel 1300 dalla Comunità dei frati Umiliati – spiega il parroco – rappresenta una tradizionale oasi di cultura e aiuta a riscoprire quei valori che il ritmo della nostra vita ci fa spesso accantonare».
Col passare degli anni gli Umiliati di S. Maria di Brera abbandonarono il complesso monastico che si trasformò in azienda agricola; dal 1985 nei locali della vecchia canonica è aperto un centro di prima accoglienza voluto dal cardinale Carlo Maria Martini per ospitare gli immigrati. A gestirla è l’associazione «La Grangia di Monluè» con alcune suore di Maria Bambina, operatori e volontari.
Ora si stanno ultimando i lavori di recupero della prima parte dell’antico complesso abbaziale di proprietà della parrocchia, ma la seconda è ancora in stato di abbandono perché il Comune non ci mette mano. «Purtroppo non siamo riusciti ad acquisirlo per inserirlo nel progetto di ristrutturazione – dice don Bove – siamo preoccupati perché il degrado potrebbe compromettere anche la nostra parte». L’aspetto positivo è che in questi giorni «stanno arrivando in Giunta comunale le delibere per l’assegnazione delle cascine di Milano anche in vista dell’Expo e sarà inclusa anche quella di Monluè che verrà utilizzata per la musica e l’animazione dei giovani».
«Il recupero del complesso abbaziale – conclude don Bove – permette di valorizzare e restituire a Monluè la sua antica vocazione spirituale. La parrocchia mette già a disposizione dell’Unità pastorale i suoi ambienti, ma per la posizione e raggiungibilità da Milano, Monluè può diventare per la città un polmone spirituale per ritiri e incontri di preghiera». (L.B.) Festa grande il 9 e 10 ottobre nell’antico Borgo di Monluè a un quarto d’ora dal centro di Milano. La piccola comunità parrocchiale conta solo 1100 abitanti, «ma la festa coinvolge tutta l’Unità pastorale Forlanini», dice don Marco Bove, «e diventa un’occasione, anche per chi ha abitato in quartiere o ha frequentato la parrocchia in passato, di ritrovarsi una volta all’anno». La festa aperta a tutti (via Monluè 87) inizierà sabato prossimo alle 20 con un happy hour sotto il campanile e un concerto vocale del coro "Canticum ’96" alle 20.45 nell’antica chiesetta a mattoni rossi. Domenica 10 ottobre il parroco celebrerà una Messa solenne alle 10.45, mentre alle 11.30 seguirà l’aperitivo in piazza. In cascina si terrà un torneo di scacchi organizzato dall’Associazione dilettantistica Accademia Scacchi Milano, le iniziative culturali invece comprendono una mostra di quadri realizzati dal Gruppo artistico Forlanini Monluè ed esposizione di fotografie di Romolo Romani dal titolo «Viaggio nelle tribù dell’Orissa». Nel pomeriggio il programma prevede spettacoli di clownerie per grandi e piccoli, visita guidata al complesso monastico, giochi per ragazzi, pesca di beneficenza, mercatino delle pulci, ditelo coi fiori, castagne per tutti e altro ancora.Il luogo è davvero un gioiello, con l’abbazia di San Lorenzo fondata nel 1267 e la piccola cascina che conserva un esemplare unico di colonnato lombardo. «L’artistico complesso, edificato nel 1300 dalla Comunità dei frati Umiliati – spiega il parroco – rappresenta una tradizionale oasi di cultura e aiuta a riscoprire quei valori che il ritmo della nostra vita ci fa spesso accantonare».Col passare degli anni gli Umiliati di S. Maria di Brera abbandonarono il complesso monastico che si trasformò in azienda agricola; dal 1985 nei locali della vecchia canonica è aperto un centro di prima accoglienza voluto dal cardinale Carlo Maria Martini per ospitare gli immigrati. A gestirla è l’associazione «La Grangia di Monluè» con alcune suore di Maria Bambina, operatori e volontari.Ora si stanno ultimando i lavori di recupero della prima parte dell’antico complesso abbaziale di proprietà della parrocchia, ma la seconda è ancora in stato di abbandono perché il Comune non ci mette mano. «Purtroppo non siamo riusciti ad acquisirlo per inserirlo nel progetto di ristrutturazione – dice don Bove – siamo preoccupati perché il degrado potrebbe compromettere anche la nostra parte». L’aspetto positivo è che in questi giorni «stanno arrivando in Giunta comunale le delibere per l’assegnazione delle cascine di Milano anche in vista dell’Expo e sarà inclusa anche quella di Monluè che verrà utilizzata per la musica e l’animazione dei giovani».«Il recupero del complesso abbaziale – conclude don Bove – permette di valorizzare e restituire a Monluè la sua antica vocazione spirituale. La parrocchia mette già a disposizione dell’Unità pastorale i suoi ambienti, ma per la posizione e raggiungibilità da Milano, Monluè può diventare per la città un polmone spirituale per ritiri e incontri di preghiera». (L.B.)