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Caritas Ambrosiana

Aprono le “case-ponte” per l’autonomia

Inaugurata a Caronno Pertusella la prima parte di un intervento di housing sociale: alloggi per italiani e stranieri in difficoltà abitativa, un Centro Servizi per l'integrazione, un'Agenzia sociale per la casa

26 Aprile 2010

“Case-ponte” verso l’autonomia. A Caronno Pertusella (Varese), è giunta al termine la fase uno di un innovativo progetto di housing sociale che prevede alloggi per l’accoglienza temporanea e servizi per l’autonomia abitativa. “Case-ponte”, appunto, alle quali si aggiunge anche un accompagnamento sociale per famiglie, straniere e italiane, in difficoltà nella ricerca dell’abitazione. L’intervento nasce dalla collaborazione di soggetti istituzionali, del privato sociale ed enti ecclesiali: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Fondazione Cariplo, il Comune di Caronno Perstuella, la parrocchia di Caronno, la Fondazione San Carlo, Caritas Ambrosiana. L’inaugurazione della prima tranche dei lavori si è tenuta sabato 24 aprile, al termine del convegno “Caronno Pertusella solidale e ospitale”.
Nel centro storico di Caronno Pertusella, in via Dante 72, in una palazzina di proprietà della parrocchia di Santa Margherita sono stati ricavati al piano superiore tre bilocali destinati a ospitare altrettante famiglie straniere per un tempo limitato, durante il quale saranno aiutate a trovare una soluzione abitativa autonoma. A questo scopo, infatti, è stato aperto al piano terra dello stesso edificio un Centro Servizi per l’Integrazione. Il progetto, ribattezzato “Luoghi solidali”, è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.
Le famiglie straniere potenzialmente beneficiarie saranno selezionate da una commissione coordinata dall’ente gestore, la Fondazione San Carlo, che valuterà le loro capacità di autonomia. Una volta ritenute idonee, le famiglie potranno essere inserite in uno degli appartamenti. L’accoglienza sarà a termine. Il contratto sarà rinnovato di 6 mesi in sei mesi fino ad un massimo di 18, con un canone iniziale di 170 euro mensili e finale di 325.
Durante questo arco di tempo, le famiglie ospiti potranno rivolgersi al Centro servizi per l’integrazione. Gli operatori, impiegati agli sportelli due giorni la settimana, offriranno consulenza per la ricerca del lavoro e della casa, orientamento alla formazione professionale, daranno supporto psicologico e assistenza legale nelle pratiche di rinnovo dei permessi di soggiorno, o nelle richieste di ricongiungimento familiare, svolgeranno anche un’attività di tutela nei casi di discriminazione razziale. Per favorire l’integrazione scolastica sarà organizzato un doposcuola multietnico.
L’offerta di aiuto abitativo, tuttavia, non sarà rivolta solo agli stranieri. L’intervento di housing sociale comprende anche una fase due che, presumibilmente terminerà a settembre Grazie, infatti, a un contributo di Fondazione Cariplo, saranno ristrutturati all’interno dello stesso edificio altri cinque appartamenti. Questi alloggi saranno destinati anche a italiani che attraversano un periodo momentaneo di difficoltà: famiglie che hanno subito uno sfratto o un pignoramento a causa dell’incertezza lavorativa. Le famiglie saranno segnalate dal Comune, dalla Caritas Ambrosiana e da altri enti e associazioni che si convenzioneranno.
Infine, dato che lo scopo dell’intervento non è quello di trovare solo risposte-tampone, ma di individuare soluzioni durature al di fuori di un approccio meramente assistenziale, all’interno del progetto ministeriale è stata anche creata un’Agenzia sociale per la casa. L’Agenzia reperirà sul mercato privato gli alloggi in affitto e svolgerà un ruolo di intermediario e garante. Come previsto in esperienze analoghe, l’Agenzia disporrà di due fondi, uno di sostegno all’affitto per gli inquilini e un altro di garanzia per i proprietari, con il quale potrà coprire eventuali morosità.
La gestione sia dei “Luoghi solidali” del Ministero (i tre appartamenti per stranieri), sia degli “Alloggi solidali” della Fondazione Cariplo (i cinque appartamenti per italiani), è affidata alla Fondazione San Carlo Onlus, realtà non profit legata a Caritas Ambrosiana, che sul territorio della diocesi di Milano amministra oltre 150 alloggi sociali e 4 pensionati per più di 300 posti letto e sostiene i soggetti deboli nella ricerca di casa attraverso una serie di strumenti: dal microcredito ai fondi di garanzia.
«La crisi economica sta rendendo drammatica l’emergenza abitativa. Assistiamo in questo periodo a un boom di pignoramenti e sfratti. E l’aiuto a sostenere le spese legate alla casa è diventata la richiesta principale che registrano gli operatori dei nostri centri di ascolto – commenta il vicedirettore di Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Carlo, Luciano Gualzetti -. Questo intervento, in un momento di grave difficoltà, è un esempio virtuoso per diversi aspetti. Offre un sostegno a soggetti deboli, senza alcuna discriminazione. Lo fa superando una logica puramente emergenziale e assistenzialistica. E, infine, vede coinvolti istituzioni e ed enti del privato sociale, ognuno secondo il proprio specifico ruolo, secondo i principi della sussidiarietà». “Case-ponte” verso l’autonomia. A Caronno Pertusella (Varese), è giunta al termine la fase uno di un innovativo progetto di housing sociale che prevede alloggi per l’accoglienza temporanea e servizi per l’autonomia abitativa. “Case-ponte”, appunto, alle quali si aggiunge anche un accompagnamento sociale per famiglie, straniere e italiane, in difficoltà nella ricerca dell’abitazione. L’intervento nasce dalla collaborazione di soggetti istituzionali, del privato sociale ed enti ecclesiali: Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, la Fondazione Cariplo, il Comune di Caronno Perstuella, la parrocchia di Caronno, la Fondazione San Carlo, Caritas Ambrosiana. L’inaugurazione della prima tranche dei lavori si è tenuta sabato 24 aprile, al termine del convegno “Caronno Pertusella solidale e ospitale”.Nel centro storico di Caronno Pertusella, in via Dante 72, in una palazzina di proprietà della parrocchia di Santa Margherita sono stati ricavati al piano superiore tre bilocali destinati a ospitare altrettante famiglie straniere per un tempo limitato, durante il quale saranno aiutate a trovare una soluzione abitativa autonoma. A questo scopo, infatti, è stato aperto al piano terra dello stesso edificio un Centro Servizi per l’Integrazione. Il progetto, ribattezzato “Luoghi solidali”, è stato finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali.Le famiglie straniere potenzialmente beneficiarie saranno selezionate da una commissione coordinata dall’ente gestore, la Fondazione San Carlo, che valuterà le loro capacità di autonomia. Una volta ritenute idonee, le famiglie potranno essere inserite in uno degli appartamenti. L’accoglienza sarà a termine. Il contratto sarà rinnovato di 6 mesi in sei mesi fino ad un massimo di 18, con un canone iniziale di 170 euro mensili e finale di 325.Durante questo arco di tempo, le famiglie ospiti potranno rivolgersi al Centro servizi per l’integrazione. Gli operatori, impiegati agli sportelli due giorni la settimana, offriranno consulenza per la ricerca del lavoro e della casa, orientamento alla formazione professionale, daranno supporto psicologico e assistenza legale nelle pratiche di rinnovo dei permessi di soggiorno, o nelle richieste di ricongiungimento familiare, svolgeranno anche un’attività di tutela nei casi di discriminazione razziale. Per favorire l’integrazione scolastica sarà organizzato un doposcuola multietnico.L’offerta di aiuto abitativo, tuttavia, non sarà rivolta solo agli stranieri. L’intervento di housing sociale comprende anche una fase due che, presumibilmente terminerà a settembre Grazie, infatti, a un contributo di Fondazione Cariplo, saranno ristrutturati all’interno dello stesso edificio altri cinque appartamenti. Questi alloggi saranno destinati anche a italiani che attraversano un periodo momentaneo di difficoltà: famiglie che hanno subito uno sfratto o un pignoramento a causa dell’incertezza lavorativa. Le famiglie saranno segnalate dal Comune, dalla Caritas Ambrosiana e da altri enti e associazioni che si convenzioneranno.Infine, dato che lo scopo dell’intervento non è quello di trovare solo risposte-tampone, ma di individuare soluzioni durature al di fuori di un approccio meramente assistenziale, all’interno del progetto ministeriale è stata anche creata un’Agenzia sociale per la casa. L’Agenzia reperirà sul mercato privato gli alloggi in affitto e svolgerà un ruolo di intermediario e garante. Come previsto in esperienze analoghe, l’Agenzia disporrà di due fondi, uno di sostegno all’affitto per gli inquilini e un altro di garanzia per i proprietari, con il quale potrà coprire eventuali morosità.La gestione sia dei “Luoghi solidali” del Ministero (i tre appartamenti per stranieri), sia degli “Alloggi solidali” della Fondazione Cariplo (i cinque appartamenti per italiani), è affidata alla Fondazione San Carlo Onlus, realtà non profit legata a Caritas Ambrosiana, che sul territorio della diocesi di Milano amministra oltre 150 alloggi sociali e 4 pensionati per più di 300 posti letto e sostiene i soggetti deboli nella ricerca di casa attraverso una serie di strumenti: dal microcredito ai fondi di garanzia.«La crisi economica sta rendendo drammatica l’emergenza abitativa. Assistiamo in questo periodo a un boom di pignoramenti e sfratti. E l’aiuto a sostenere le spese legate alla casa è diventata la richiesta principale che registrano gli operatori dei nostri centri di ascolto – commenta il vicedirettore di Caritas Ambrosiana e presidente della Fondazione San Carlo, Luciano Gualzetti -. Questo intervento, in un momento di grave difficoltà, è un esempio virtuoso per diversi aspetti. Offre un sostegno a soggetti deboli, senza alcuna discriminazione. Lo fa superando una logica puramente emergenziale e assistenzialistica. E, infine, vede coinvolti istituzioni e ed enti del privato sociale, ognuno secondo il proprio specifico ruolo, secondo i principi della sussidiarietà».