Marzia Ticozzi, 42 anni, è responsabile della Caritas decanale di Primaluna ed è una delle coordinatrici del progetto che mira a coinvolgere i giovani della Valsassina nell’attività della cooperativa sociale “Le Grigne” di Primaluna. Una cooperativa nata nel 1983 come centro socio educativo e che, dal 2004, in applicazione della legge regionale, si è riconvertita in centro diurno grazie al sostegno dei Comuni, della Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e Riviera, e dei servizi sociali. La lettura del bisogno di avere qualche cosa da far fare ai disabili gravi, impossibilitati a lavorare, era nata dallo psicologo del consultorio familiare, ormai chiuso da anni. Un bisogno che la Valsassina ha saputo intercettare, comprendere e a cui ha saputo dare risposta. «Non c’era nulla per l’handicappato grave che non poteva essere inserito nel mondo del lavoro – osserva Marzia Ticozzi -. Il disabile rischiava di ritrovarsi a casa senza sapere come impegnare il proprio tempo. Invece, grazie alla Cooperativa “Le Grigne” ben 38 portatori di disabilità molto gravi durante il giorno possono tenersi occupati».
“Le Grigne” è una cooperativa di soci formata dai genitori degli utenti, dai dipendenti, e dalla gente dei vari paesi limitrofi a Primaluna. Due le sedi: una a Primaluna e una a Bellano: «Così riusciamo a fornire il servizio su tutto il territorio della Comunità montana: 24 ospiti sono a Primaluna e 14 a Bellano. Si tratta di adulti tra i 18 e i 65 anni». La Cooperativa, però, non è utile solamente ai disabili, ma anche ai giovani del decanato. «Sta partendo – spiega Marzia – un’attività di volontariato tra i giovani legandolo alla Cooperativa. Stiamo muovendo i primi timidi passi e questa realtà con la collaborazione della Pastorale giovanile ha preso forma in una serata al mese in cui i giovani si ritrovano facendo dei lavori di assemblaggio tutti insieme». La speranza è che dai lavoretti insieme si passi a un coinvolgimento anche nella vita di tutti i giorni del centro diurno: «Ora sia che vengano per un tirocinio scolastico, sia perché vengono in quella serata ogni mese, ci sono dei ragazzi che si rendono disponibili anche in altri momenti».
Da cinque anni Marzia Ticozzi, con la Caritas ambrosiana, ha attivato un progetto per l’inserimento di giovani del servizio civile nazionale nella cooperativa “Le Grigne”: «All’interno di questo progetto c’è anche l’idea di vedere se il giovane che è impegnato in questo servizio può essere trait-d’union con i giovani della valle per far nascere delle nuove forme di volontariato. Anche perché dobbiamo garantire il ricambio di chi ci aiuta da anni… Una fatica che viene premiata anche se molto timidamente dalle prime adesioni». I volontari del servizio civile sono stati cinque, uno all’anno. Anche grazie a loro il numero di volontari attirati in cooperativa è salito a circa una trentina: «Grazie alla serata mensile, al servizio civile e ai tirocini, altri giovani si affacciano alle attività diurne del centro. E almeno tre giovani hanno continuato al di là dell’impegno scolastico, per il piacere di stare insieme ai disabili e di vivere insieme alcune esperienze».
La forza della cooperativa, dei suoi ospiti e dei suoi volontari? «Chi ci lavora è tutta gente del posto o al massimo lecchese. Questo ci aiuta a creare un rapporto con le famiglie e con il resto della comunità». (m.v.)