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Sant’Egidio, Memoria della Deportazione con Liliana Segre

Martedì 30 gennaio, a 80 anni esatti dalla sua partenza dalla Stazione Centrale di Milano per Auschwitz, la Senatrice a vita porterà la sua testimonianza all’incontro in diretta Fb e YouTube

29 Gennaio 2024
La senatrice Liliana Segre

Martedì 30 gennaio, alle 18, la Comunità di Sant’Egidio, in collaborazione con la Comunità Ebraica di Milano e il Memoriale della Shoah di Milano, invitano all’incontro online che farà memoria degli ebrei partiti dalla Stazione Centrale il 30 gennaio 1944 e nei mesi successivi (vedi qui la locandina).

La senatrice a vita Liliana Segre, partita ottant’anni fa (30 gennaio 1944) per Auschwitz a tredici anni, sopravvissuta, porterà la sua testimonianza. Interverrà anche il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Una rappresentante dei Giovani per la Pace, movimento giovanile di Sant’Egidio, porterà una testimonianza di impegno a favore del «vivere insieme» e del rifiuto dell’indifferenza. Le note del musicista rom Jovica Jovic ricorderanno lo sterminio dei rom e dei sinti, mentre alcuni studenti del Liceo Carducci eseguiranno musiche e canti.

La commemorazione giunge quest’anno alla sua ventottesima edizione consecutiva, da quando – il 30 gennaio 1997 – la Comunità di Sant’Egidio e la Comunità Ebraica, insieme con Liliana Segre, e poi negli anni anche con Nedo Fiano e Goti Bauer, si ritrovarono per fare memoria della deportazione nel luogo da cui partirono i convogli per i campi di sterminio che allora era un umido e buio sotterraneo; da quel ricordo, ripetuto ogni anno, è nata l’idea del Memoriale della Shoah.

L’evento è in streaming online (diretta Facebook e YouTube), ma una rappresentanza di giovani milanesi ascolterà l’evento in presenza al Memoriale della Shoah, per testimoniare il loro impegno alla «responsabilità della memoria».

La scritta «Indifferenza»

All'ingresso del Memoriale, Liliana Segre ha voluto scritto a caratteri cubitali la parola «INDIFFERENZA» per ricordare l’indifferenza dei milanesi di allora di fronte a quanto accadeva sotto i loro occhi e per richiamare con quel monito la responsabilità di ciascuno nel presente. La riflessione sulla Shoah, avviata nel Novecento dopo la seconda guerra mondiale, è stata determinante per la pace e la riconciliazione in Europa. Ma il ricordo dell’abisso di Auschwitz costituisce un nodo della storia, un passaggio ineludibile per il futuro del mondo, proprio nel momento in cui il razzismo e l’antisemitismo sono risorgenti anche nelle società europee. L’antisemitismo non riguarda solo gli ebrei, ma minaccia tutti perché mina le ragioni del vivere insieme e la pace.