Promosso dalla sezione di Milano dell’Associazione medici cattolici italiani (Amci), sabato 14 gennaio, dalle 9 alle 13, presso la Sala Falck della Fondazione Ambrosianeum a Milano (via delle Ore 3), si terrà un convegno sul tema «Quale formazione tecnica e umana per il medico del terzo millennio?» (vedi qui la locandina).
Il convegno vuole mettere in luce l’esigenza di una formazione antropologica e umana capace di coniugarsi con un’elevata qualità tecnico-scientifica oggi e nel futuro sempre più richiesta dai pazienti. L’invadenza della tecnoscienza rischia infatti di esaurire la qualità della cura oscurando un’adeguata comprensione e risposta a quel bisogno di umanità che la gente pretende dal professionista. L’attuale transizione della medicina comporta tuttavia una mancanza di tempo e parola che consenta un’elaborazione personale della malattia con il rischio del prevalere di un agire tecnico-pragmatico nei processi di diagnosi e terapia.
L’attenzione dell’AMCI intende appunto sollecitare i luoghi dell’insegnamento accademico e di organizzazione della salute affinché la relazione di cura e la tutela della salute di ogni uomo restino il cuore dell’agire medico e dove i nuovi strumenti tecnologici, come l’intelligenza artificiale, siano sempre a servizio della prossimità umana verso tutte le condizioni di fragilità che la malattia impone.
Introduce e coordina Alberto Del Bo. L’arcivescovo, monsignor Mario Delpini, terrà la lectio magistralis. Elio Franzini, rettore dell’Università degli Studi di Milano, terrà una relazione sulla «filosofia della cura». A seguire sono previsti gli interventi di padre Carlo Casalone, Cristina Cattaneo, Elena Cattaneo, Chiara Cogliati, Martina Perego.