Il modo migliore per concludere un anno difficile? Trascorrerlo in modo solidale. È la proposta di Mani Tese, anche quest’anno impegnata nella campagna di raccolta fondi natalizia “Molto più di un pacchetto regalo”, in collaborazione con laFeltrinelli.
Per realizzarla Mani Tese cerca 4000 volontari e volontarie che abbiano voglia di dedicare qualche ora del proprio tempo per impacchettare regali presso le librerie laFeltrinelli dall’1 al 24 dicembre 2020 e sostenere così i progetti dell’Ong a favore dei bambini e delle donne vittime di violenza, trafficking e sfruttamento in Guinea-Bissau.
«In un mondo ancora percorso dall’emergenza Covid, chi vive in un contesto di povertà estrema, come quello di uno dei Paesi più poveri dell’Africa, sperimenta l’emergenza tutti i giorni – afferma Giovanni Sartor, responsabile della cooperazione internazionale di Mani Tese -. A vivere in costante pericolo sono soprattutto le persone più vulnerabili come i bambini e le donne, vittime di violenza, trafficking e sfruttamento. Siamo molto preoccupati.Con l’impoverimento diffuso causato dagli effetti del Coronavirus, la condizione di queste persone non potrà che peggiorare».
Progetti solidali realizzati
“Molto più di un pacchetto regalo” è un’iniziativa di sensibilizzazione e di raccolta fondi natalizia di Mani Tese realizzata in collaborazione con laFeltrinelli. La campagna, giunta ormai alla sua XIV edizione, quest’anno interesserà 43 città e più di 80 librerie in tutta Italia.
I 4000 volontari e volontarie che parteciperanno alla campagna confezioneranno libri e oggetti acquistati dai clienti delle librerie laFeltrinelli nel periodo prenatalizio (dal 1 al 24 dicembre 2020). I fondi raccolti andranno a sostegno dei progetti di Mani Tese a favore delle donne e dei bambini vittime di violenza, trafficking e di sfruttamento in Guinea-Bissau.
Come diventare volontari/e?
Partecipare a “Molto più di un pacchetto regalo” è semplicissimo: è sufficiente avere 16 anni compiuti e almeno 4 ore di tempo da dedicare all’attività di volontariato.
Sul sito www.manitese.it, nella pagina dedicata alla campagna, è possibile visionare la lista di tutti i punti vendita interessati dalla campagna per poter scegliere quello più vicino a sé. L’esperienza di volontariato avverrà in sicurezza secondo le norme anti Covid-19.
Il dramma dello sfruttamento in Guinea-Bissau
La Guinea-Bissau è uno dei Paesi più poveri dell’Africa Occidentale. Nel 2019 si colloca al 178° posto su 188 per Indice di Sviluppo Umano, e ancora oggi il 67% della popolazione vive sotto la soglia di povertà. In un simile contesto, causato dall’instabilità politica e da una grave carenza di lavoro e di risorse, gli episodi di sfruttamento e di violenza sulle persone più indifese, come le donne e i bambini, sono purtroppo all’ordine del giorno.
Mani Tese è impegnata in Guinea-Bissau da oltre 40 anni con progetti di cooperazione che prevedono in modo trasversale la protezione dei soggetti più vulnerabili, in particolare di bambini e donne vittime di violenza, sfruttamento e trafficking.
In Guinea-Bissau molte bambine e ragazze sono purtroppo vittime di matrimonio forzato e precoce e tante donne sono vittime di violenza di genere. La percentuale di donne e bambine vittime di mutilazioni genitali femminili è ancora elevata: il 29% di ragazze di età compresa tra gli 0 e i 14 anni e il 44% di donne tra i 15 e i 49 anni ha subito mutilazioni genitali femminili (Unicef, 2020). Il matrimonio forzato è una pratica comune in Guinea-Bissau, specialmente nelle regioni di Gabu e Bafata. In media, circa il 10% delle ragazze sono costrette a sposarsi prima che raggiungano i 15 anni, mentre il 29% si sposa prima dei 18.
Molti bambini vengono inoltre adescati e mandati in Senegal per essere sfruttati come mendicanti. Si tratta dei cosiddetti “bambini talibè”: inviati dalle famiglie con l’intenzione di apprendere il Corano in altri Paesi, quando arrivano a destinazione vengono invece sfruttati e destinati alla mendicità, a cui si dedicano tutto il giorno.
Mani Tese si occupa della tutela delle vittime di violenza, trafficking e sfruttamento attraverso tre tipologie di attività: la protezione delle vittime, che prevede il sostegno a un centro di accoglienza per bambine e ragazze vittime di matrimonio forzato e precoce e per donne vittime di violenza con assistenza legale e psicologica, e la protezione dei bambini vittime di trafficking attraverso la ricerca e il reinserimento nelle loro famiglie d’origine; la prevenzione della violenza e dello sfruttamento attraverso il contrasto alla povertà e il miglioramento della situazione socio-economica delle categorie a rischio con corsi di formazione professionale destinati ai giovani, il supporto all’avvio di attività lavorative, lo sviluppo della filiera orticola, della filiera produttiva dell’arachide e della filiera avicola; la sensibilizzazione, l’educazione e l’informazione per contrastare i fenomeni tramite la promozione dei servizi che si occupano di educazione e istruzione e le campagne di sensibilizzazione sulla violenza di genere, sul riconoscimento del ruolo e dell’importanza delle donne, sul trafficking e sui rischi della migrazione irregolare.