Le celebrazioni per il sessantesimo dell’Unione cattolica della stampa italiana termineranno con un convegno sabato 14 dicembre, dalle 9 alle 13, all’Auditorium Angelicum (piazza Sant’Angelo, Milano), su «La libertà di stampa e le nuove sfide della professione nell’era digitale alla luce del testo unico dei doveri del giornalista», con Alessandro Galimberti (presidente dell’Odg Lombardia), Pier Cesare Rivoltella (direttore del Centro di ricerca sull’educazione ai media, all’innovazione e alla tecnologia), Anna Pozzi (giornalista di Mondo e missione), Nello Scavo (giornalista di Avvenire) e Vania De Luca (vaticanista di Rainews 24 e presidente nazionale Ucsi).
Le celebrazioni per i 60 anni dell’Ucsi della Lombardia sono iniziate con il tradizionale appuntamento di San Francesco di Sales a gennaio scorso. «Un giornalismo capace di promuovere e di comunicare il bene, di fare rete, con competenza e chiedendosi a chi è rivolta l’informazione; capace di mettersi in gioco, sapendo che, talvolta, vi è un prezzo da pagare: un fare la professione dei comunicatori secondo le logiche del bene, rimboccandosi le maniche, “andando sul campo”, con entusiasmo e consapevolezza dei propri limiti, magari, con un nuovo modello “Made in Italy”, come accade per tante eccellenze che qualificano il nostro Paese in tutto il mondo»: questo l’invito e l’augurio dell’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, proprio in occasione della ricorrenza del patrono dei giornalisti.
Un anno ricco di appuntamenti e di occasioni per riflettere, a sessant’anni di distanza, sul ruolo dell’associazione dei giornalisti cattolici. Così i tanti momenti di formazione: in occasione della Giornata contro la tratta (8 febbraio), con il convegno «Nuovi muri, nuovi schiavi», nel quale Marco Valbruzzi, politologo dell’Università di Bologna e direttore dell’Istituto Cattaneo, ha approfondito il tema del muro della propaganda (e la Carta di Roma). E ancora il convegno del 23 marzo «La paura rende folli», per conoscere dati e strumenti utili a giudicare con obiettività un fenomeno mondiale come quello delle migrazioni, scindendo il binomio immigrazione/insicurezza e mostrando anche le tante storie nelle quali un’integrazione riuscita ha generato maggiore sicurezza.
Tra i tanti, gli incontri su «I giornali di strada», a partire dalla felice esperienza di Scarp de’ tenis; su Luigi Sturzo, cent’anni dopo l’Appello ai liberi e forti; su «Umanesimo, religioni e politica al tempo del populismo», con la partecipazione di padre Bartolomeo Sorge, per molti anni consulente nazionale dell’Ucsi; su «Chiesa e trasparenza», per promuovere una corretta informazione sul finanziamento della Chiesa.
Il dibattito di sabato 14 dicembre sarà un momento importante per riaffermare l’impegno dell’associazione «per accrescere nell’opinione pubblica la stima per il giornalismo quale strumento di verità, giustizia e fraternità» come già scritto nel manifesto fondativo sessant’anni fa, raccogliendo l’invito di papa Francesco, che lo scorso settembre, ricevendo in udienza i giornalisti dell’Ucsi, li ha esortati «a essere voce della coscienza di un giornalismo capace di distinguere il bene dal male, le scelte umane da quelle disumane».