Link: https://www.chiesadimilano.it/news/milano-lombardia/lares-2012-ripartire-e-possibile-2-145056.html
Sirio 18 - 24 novembre 2024
Share

Paderno Dugnano

Lares 2012: «Ripartire è possibile»

Al convegno della vigilia della Giornata della Solidarietà la testimonianza dei lavoratori che, dopo essere stati licenziati, hanno creato una cooperativa e ora, con l’aiuto del Fondo, avviano la nuova attività

di Silvio MENGOTTO

9 Febbraio 2013
OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Al centro della Giornata della Solidarietà 2013 c’è il Fondo Famiglia-Lavoro: con la seconda fase non è più semplicemente un aiuto economico, ma la volontà di aiutare a ricercare e a ritrovare il lavoro, che è un dono.

Nel tradizionale convegno della vigilia hanno portato la loro testimonianza i lavoratori della Cooperativa Lares 2012 di Paderno Dugnano. Di fronte al deserto che ha colpito molte fabbriche storiche della città, alcuni lavoratori sono passati dalla protesta alla proposta. Nel settembre dello scorso anno, nei locali messi a disposizione da monsignor Giacomo Tagliabue, è nata la Cooperativa, di cui fanno parte 9 lavoratori licenziati, ricchi di professionalità e di voglia di fare impresa. A Leonardo Beltrame, della Cooperativa Lares 2012, abbiamo rivolto alcune domande.

La vostra storia dice che la solidarietà è anche la risposta contro la crisi del lavoro…
Un’osservazione che calza a meraviglia con la nostra storia. Noi siamo partiti tre anni fa attraverso la solidarietà che si è sviluppata e ramificata nel territorio, formando una vera “rete” (associazioni, parrocchie, scuole e volontari) che ancora oggi sta dando risposte positive e utili.

In che senso?
Il loro aiuto ci ha spronato e incoraggiato. Questo mettersi in rete, rimettersi in discussione, è servito alla nostra ricerca di un nuovo lavoro con una modalità nuova e diversa.Non ci siamo arresi: rimboccandoci le maniche, abbiamo fatto impresa. Ci piacerebbe che le prime risposte venissero proprio dal territorio di Paderno in cui viviamo. Per questo vogliamo svilupparci nel territorio come segno di prosperità, di lavoro e di solidarietà.

Uno dei cammini previsti nella seconda fase del Fondo è proprio il “fare impresa”…
La porta della Diocesi verso il mondo dei lavoratori è sempre stata aperta a tutti: basti pensare all’attività della Pastorale sociale del Lavoro, che ancora oggi ci sostiene e ci incoraggia. Come Cooperativa non solo stiamo seguendo questa seconda fase del Fondo, ma abbiamo registrato la domanda per usufruire dell’accompagnamento e della formazione per le imprese anche tramite un possibile intervento di microcredito.

C’è un progetto di lavoro che volete far conoscere?
Assolutamente sì. Si tratta di un progetto realizzato anche attraverso la solidarietà, di cui ringrazio l’ideatore, che vuole rimanere anonimo e che l’ha passato alla Cooperativa per la realizzazione concreta. Siamo già arrivati al primo prototipo che, tramite i contributi del Fondo Famiglia Lavoro, ci permetterebbe di iniziare una piccola attività e di assumere nuovo personale.

In occasione della Giornata della solidarietà quale messaggio volete lanciare alle parrocchie, ai lavoratori, ai licenziati?
Il messaggio alle parrocchie è quello dell’ascolto: bisogna saper ascoltare i lavoratori in difficoltà, le tante sofferenze che emergono nel mondo del lavoro. Ai licenziati e disoccupati dico di non cadere nella trappola dello sconforto, che spesso porta alla disperazione e non alla soluzione dei problemi: non bisogna perdere la speranza, la dignità per sé e per la propria famiglia; quale primo gesto di solidarietà, bisogna aprire il cuore. Questa seconda fase del Fondo è arrivata al momento giusto. È una piccola, ma importante e credo profetica risposta alla disperazione. Sto imparando tante cose. Noi tutti lavoratori della Cooperativa stiamo ri-scoprendo il cuore della solidarietà.