Per Karol Wojtyla trasmettere l’Amore per il Creato significava prima di tutto compiere semplici gesti concreti: gli scarponi da passeggiata estiva, la tuta da sci, il bastone per affrontare i sentieri più impervi addosso a lui divennero simboli con caratteri sacrali. Veicoli di un messaggio divino e strumenti di fuga dall’onere degli impegni vaticani. Alleati che gli permettevano poi di trasferire nero su bianco le riflessioni sull’importanza di un sano rapporto tra Uomo e Natura. Come nella Centesimus Annus, nella quale Giovanni Paolo II, oltre vent’anni fa (1° maggio 1991) scriveva: «Non solo la Terra è stata data da Dio all’uomo, che deve usarla rispettando l’intenzione originaria di bene, secondo la quale gli è stata donata; ma l’uomo è stato donato a se stesso da Dio e deve, perciò, rispettare la struttura naturale e morale, di cui è stato dotato».
Per ripercorrere i grandi insegnamenti sul creato di Giovanni Paolo II, l’associazione Greenaccord Onlus, con il sostegno e in collaborazione con la Fondazione Cariplo, organizza l’11 dicembre, a partire dalle 17, un incontro dal titolo “L’amore per il Creato. A lezione da Wojtyla”, presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo. Un’occasione per ricordare, con i protagonisti che lo seguirono da vicino, il capo della Chiesa che più di tutti i suoi predecessori ha sottolineato il ruolo cruciale del Creato per avvicinare l’uomo a Dio.
All’incontro, che sarà aperto al pubblico interverranno, tra gli altri, Mariella Enoc, vicepresidente della Fondazione Cariplo; Andrea Masullo, docente di Sostenibilità all’università di Camerino e presidente del comitato scientifico di Greenaccord; il prefetto Enrico Marinelli, già responsabile della Sicurezza del Papa; monsignor Renato Boccardo, attuale arcivescovo di Spoleto-Norcia e all’epoca organizzatore dei viaggi di Giovanni Paolo II; Arturo Mari, fotografo del Papa, che proietterà alcuni degli scatti più significativi del rapporto tra il Pontefice e le meraviglie del Creato.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare i risultati conclusivi di un progetto – finanziato dalla Fondazione Cariplo – per calcolare l’impronta ecologica di 300 famiglie delle diocesi di Milano, Bergamo, Brescia e Napoli. Un’occasione per dare continuità e concretezza ai messaggi di sostenibilità e di rispetto per le risorse collettive, partendo dai nuclei familiari, che con i loro comportamenti possono fare molto per ridurre l’impatto umano sull’ambiente e dare il via a un circolo virtuoso che possa garantire i diritti delle generazioni future.