Massimo Feré, coordinatore della Commissione per il dialogo interreligioso ed ecumenico del Decanato Sesto San Giovanni (Milano) e referente per la commissione diocesana per la Zona pastorale VII, è tra coloro che consegneranno il Messaggio sulla pace dell’Arcivescovo rivolto alle realtà non cristiane presenti in Diocesi (leggi qui).
Avete già portato il messaggio alla comunità islamica di Sesto?
Ci siamo incontrati recentemente un paio di volte, ma vorremmo consegnare il messaggio nei giorni che precedono il Natale. Don Carlo Confalonieri, che fa parte della Commissione per il dialogo del Decanato, e probabilmente monsignor Luciano Angaroni, nuovo Decano e Prevosto di Sesto, lo porteranno all’imam della comunità musulmana.
Come si connota la presenza islamica a Sesto?
La comunità è molto vasta: si tratta di quasi 5 mila persone appartenenti a tutti i gruppi etnici, ma con una leadership sostanzialmente algerina. È una presenza molto variegata e conta parecchi giovani. Il Decanato ha con essa una relazione molto intensa che ha visto, di anno in anno, anche la costruzione di percorsi d’incontro e di dialogo a partire, ad esempio, dall’ascolto dei reciproci testi sacri.
Che tipo di iniziative promuovete in collaborazione?
Vi sono stati confronti su molti e diversi argomenti. Per esempio, un anno abbiamo scelto di ragionare insieme sulla guerra; un altro, ci siamo soffermati su alcune figure come Abramo o Maria, o anche sull’incontro tra san Francesco e il Sultano. Due, riteniamo, sono stati i segni belli di questo percorso: il primo è che, nel 2019, abbiamo controfirmato – noi del Decanato e il Centro islamico di Sesto – il documento di Abu Dhabi, come impegno reciproco e verso la cittadinanza. Il secondo è che i giovani del Decanato e quelli del Centro islamico hanno costruito, nel tempo, relazioni e percorsi che poi sono approdati anche a Milano grazie all’impegno di don Lorenzo Maggioni. Sono iniziative che pensiamo siano significative anche perché tutto questo è accaduto in un contesto cittadino talvolta duro ed estremamente sfavorevole.
Dove avverrà la consegna?
Andremo nella moschea cittadina; come già detto, dobbiamo ancora concordare solo il giorno. Normalmente, quando ci sono questi momenti, cerchiamo sempre di dare una risonanza pubblica agli eventi, anche con comunicati stampa, proprio a sottolineare i passi avanti nell’itinerario di dialogo e confronto.