Paolo Jannacci interpreta per beneficenza i grandi successi del padre Enzo, per la prima volta alla Balera dell’Ortica. Lunedì 8 luglio, alle 21.30, sulla pista da ballo dell’ex dopolavoro ferroviario, nel cuore dello storico borgo di Lambrate, risuoneranno le note e le parole de El Purtava I Scarp Del Tenis e, naturalmente, de Faceva il palo (nella banda dell’Ortica), i cui versi sono scolpiti in una targa-ricordo proprio nei giardini davanti alla sala.
L’iniziativa rientra nell’operazione benefica “Carrello Sospeso”. L’ingresso al concerto sarà gratuito per tutti coloro che avranno partecipato alla gara di solidarietà facendo una donazione sulla piattaforma di crowdfunding “ForFunding” di Intesa San Paolo, partner dell’iniziativa concepita da Caritas Ambrosiana e finanziata dal “Programma QuBì -La ricetta contro la povertà infantile” attraverso Fondazione Cariplo, Fondazione Vismara, Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi e Fondazione Fiera Milano, in collaborazione con il Comune di Milano.
Sulla piattaforma i cittadini possono dare il loro contributo riempiendo un carrello della spesa virtuale. Al termine della raccolta fondi, ogni carrello virtuale sarà trasformato in uno reale da Coop Lombardia. La donazione sarà inoltre raddoppiata dal programma QuBì. In questo modo i generi alimentari e le risorse raccolte permetteranno di riempire gli scaffali del nuovo Emporio della Solidarietà del quartiere dove le famiglie in difficoltà potranno scegliere quello di cui hanno bisogno utilizzando, invece che il denaro, una tessera a punti, assegnata da Caritas Ambrosiana, secondo le necessità di ogni beneficiario. I più generosi saranno gratificati anche da un premio: per le offerte a partire da 20 euro il donatore riceverà come reward (ricompensa) la prenotazione del posto alla Balera per assistere al concerto.
Lanciata il 31 maggio, la campagna ha permesso già di riempire 332 carrelli sospesi per un valore complessivo di 15.726 euro. Ma è ancora possibile aggiudicarsi gli ultimi posti alla serata, facendo una donazione on line e consentendo così a Caritas Ambrosiana di raggiungere la cifra complessiva di 20 mila euro, obiettivo della raccolta (info: https://empori.caritasambrosiana.it)
L’Emporio di Lambrate
Realizzato nel quartiere di Lambrate, in via Pitteri 54 da Caritas Ambrosiana all’interno degli spazi della parrocchia del SS. Nome di Maria, il nuovo Emporio della Solidarietà è stato finanziato da Fondazione Cariplo nell’ambito del programma “QuBì”.
Nel nuovo minimarket solidale si può fare la spesa scegliendo i prodotti allineati sugli scaffali come in un normale supermercato, con la sola differenza che alla cassa non si paga con il denaro, ma con una tessera a punti. La tessera viene assegnata dagli operatori dei centri di ascolto della Caritas a famiglie in difficoltà; viene caricata a seconda dello stato di bisogno del nucleo familiare e della sua composizione; ha una validità di 3 mesi e può essere rinnovata al massimo per 4 volte fino quindi a coprire un anno. Il titolare della tessera può, per così dire, acquistare ciò che ritiene, scegliendo tra un’ampia varietà di prodotti, prevalentemente generi alimentari, ma anche prodotti per l’igiene personale, per la casa, articoli di cartoleria. Il monitoraggio degli operatori sociali privati e pubblici garantirà che la libertà di scelta da parte degli utenti venga esercitata in maniera responsabile.
Si stima che il punto di distribuzione di via Pitteri 54 potrà inizialmente soddisfare le esigenze di 200 famiglie, segnalate dalla rete dei servizi Caritas e dai volontari di 32 parrocchie della zona Est di Milano, in collaborazione con gli operatori sociali delle reti di quartiere di QuBì.
Chi chiede aiuti alimentari
Nel 2018 sono state 18 mile le persone che hanno chiesto aiuti alimentari ai centri di ascolto di Caritas Ambrosiana. Il programma “QuBì” stima che a Milano un minore su 10, per un totale di 21 mila bambini non riesce a nutrirsi in maniera adeguata. Secondo l’ultimo report, realizzato dall’Osservatorio diocesano delle povertà e delle risorse di Caritas Ambrosiana condotto sugli utenti di un campione di 31 centri di ascolto e tre servizi Caritas nel territorio di Milano, la maggioranza di chi chiede aiuti alimentari è costituito da donne, poco più un terzo da italiani (34,1%), il 54% è disoccupato, ma l’altra metà ha un reddito insufficiente pur lavorando, persino a tempo pieno (4,1%).