Da questa settimana ci sono anche i volontari e le volontarie di Fondazione Arché a portare la spesa di alimenti e farmaci alle persone più in difficoltà nei giorni dell’emergenza sanitaria del Covid-19. Dare una mano e non abbandonare nessuno sono le parole chiave del servizio “Arché con te”.
Al volontario, infatti, viene dato l’indirizzo della persona che ha chiesto una mano. Si reca direttamente al suo domicilio e attraverso il citofono ci si coordina (secondo le indicazioni previste) per prelevare le liste dei prodotti e i contanti necessari per gli acquisti. Svolge il servizio e riconsegna quanto acquistato al domicilio della persona in difficoltà.
“Arché con te” è indirizzato sia alle persone già seguite dai progetti della Fondazione sia a tutte quelle, in particolare over 65, con problemi di salute, disabili, nuclei monogenitoriali, con difficoltà nel fare acquisti da sole o con particolari fragilità personali, che ne fanno richiesta contattando il centralino di Arché al numero 3714182462.
“Arché con te” è solo una delle iniziative messe in campo da Fondazione Arché per affrontare la pandemia del Covid-19 e le sue pesanti ripercussioni sulla società. Iniziative simili di aiuto alla spesa sono state promosse anche nelle sue altre sedi della penisola, a Roma e a San Benedetto del Tronto, mentre a Milano hanno preso avvio anche i progetti, varati appositamente per garantire sostegno alle persone in difficoltà in questa fase, AAA Arché Aiuta Adesso e SmartTogether, realizzato con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano onlus, grazie alle donazioni al fondo #MilanoAiuta. Per rispondere alle sfide innescate dalla diffusione dell’epidemia, Fondazione Arché ha rimodulato anche alcuni dei servizi già messi in campo e ha messo a disposizione degli ospedali e dei Servizi Sociali della Città Metropolitana alcuni appartamenti della recentemente inaugurata Corte di Quarto.
«È stupefacente osservare il fiorire delle iniziative di solidarietà anche in questo tempo così difficile», commenta il presidente di Arché, Padre Giuseppe Bettoni, aggiungendo che, alla vigilia dell’anniversario del 25 Aprile, «è quello stesso movimento dal basso che dai giorni della Liberazione ha innestato un processo inarrestabile e mai concluso di liberazione dall’egoismo, dall’indifferenza e dalla paura».