Promosso dall’avvocato Edoardo Andreoli, con il patrocinio di Fondazione Cariplo, presso la Società del Giardino a Milano si è tenuto mercoledì 22 giugno l’incontro «Next Generation Eu: oltre le tempeste e le difficoltà». L’evento si è rivolto in modo speciale ai giovani che sono le speranze per il futuro, aperti ad ambire a vivere in una società rinnovata e fondata in particolare sui valori più autentici della solidarietà. Quindi, con l’obiettivo di portare alle nuove generazioni l’interesse per il mondo del terzo settore.
Il convegno è nato dagli approfondimenti condotti da tempo per la progettazione di un sistema che cerchi coerenza tra ricerca del profitto, benessere sociale, equilibrio nella distribuzione del reddito, generazione di opportunità per i giovani e innovazione sociale. Si sono tracciate evoluzioni e possibili scenari per una visione del futuro, per le nuove generazioni, che veda la sostenibilità come forma principe di relazione umana e integrale.
I temi trattati
I lavori sono stati moderati da Marco Girardo, caporedattore e responsabile delle pagine di economia e politica di Avvenire. Si sono succeduti interventi sui vari aspetti del NEXT Gen EU, a partire da quello introduttivo dell’avvocato Edoardo Andreoli («Next generation Eu per giovani e imprese») – per fornire un quadro aggiornato sul cammino verso la realizzazione di una piena transizione ecologica e digitale e per meglio comprenderne il posizionamento in ambito sociale -, seguito da quello del presidente di Fondazione Cariplo Giovanni Fosti («Il ruolo di Fondazione Cariplo nell’incontro con i giovani e nella loro valorizzazione: la visione del futuro»).
Sul tema «Sostenibilità e componenti sociali in una società dell’inclusione – Cultura umanistica, creatività, trasformazioni sociali» hanno dibattuto il cardinale Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della Cei, Giuseppe Guzzetti, già presidente di Fondazione Cariplo, l’onorevole Graziano Delrio, Diana Bianchedi, Project Director, Fondazione Milano Cortina 2026. Su «Next generation Eu, transizione digitale e fattori environmental, social, governance», si sono succeduti gli interventi di Antonio Solinas, Responsabile Corporate Finance Advisory, Deloitte, Mauro Bonaretti, (MIMS) Gloria Zavatta, Milano Cortina 2026, e don Gino Rigoldi. In chiusura il dibattito sulla progettazione culturale con interventi di Lorenzo Fiori (Fondazione Ansaldo), Francesco Rutelli (Anica), Gregorio Consoli, (Chiomenti), Remy Cohen, Economista, Giuseppe Castagna, CEO Banco BPM e Marco Gerevini, Consigliere delegato “Fondazione Social Venture Giordano Dell’Amore”.
«La complessità e il coacervo di sfide legate al Next Generation EU hanno bisogno di essere inquadrate e aggiustate con particolare passione, senza tuttavia farsi prendere da un senso di smarrimento per l’inevitabile futuro», ha rilevato Edoardo Andreoli, promotore dell’incontro.
Prospettive e opportunità
«NextGeneration EU è un momento fondativo. Rifondativo – ha sottolineato Gregorio Consoli, Managing Partner Chiomenti -. Dopo una grande crisi, una guerra o una pandemia che ha trasformato profondamente la nostra società, la Repubblica – direbbero i padri costituenti per ricomprendere non solo lo Stato, ma le istituzioni, la comunità tutta – guarda a questo momento come a quello della ricostruzione. In quest’ottica, il PNRR non è solo un grande investimento pubblico, ma un momento in cui, il Paese si dà una direzione e nel farlo indica la direzione a tutti gli operatori invitandoli a remare in quella direzione. Ecco perché anche un’istituzione privata come la nostra avverte forte il senso di responsabilità nei confronti delle nuove generazioni. Il nostro Studio è composto da 400 professionisti, ogni anno entrano 60 dottoresse e dottori in giurisprudenza. Con questa interrelazione tra generazioni diverse, i giovani svolgono per lo Studio un ruolo altrettanto essenziale a quello che lo Studio svolge per loro. Lo Studio riceve innovazione e adattamento al mondo che cambia e dà loro formazione e opportunità per il lavoro del futuro».
«Le risorse messe a disposizione con il piano Next Generation EU rappresentano un’occasione unica per offrire ai nostri giovani le opportunità formative, professionali e di crescita personale e familiare che meritano – ha fatto notare Giuseppe Castagna, Ceo Banco Bpm -. La nostra responsabilità è quella di favorire l’accesso a queste occasioni e, grazie al programma Next Generation, crearne ulteriori. In questo senso, come gruppo bancario nazionale, siamo concretamente impegnati a ricoprire un ruolo economico e sociale importante. Sia nell’attività bancaria quotidiana, per mezzo della quale mettiamo a disposizione delle nuove generazioni prodotti e finanziamenti per lo studio, l’imprenditoria e la famiglia; sia come datori di lavoro: quasi il 90 per cento delle assunzioni effettuate in Banco BPM è rappresenta da giovani donne e uomini d’età compresa tra i 20 e i 30 anni».