Che forma prenderà il mondo che ci aspetta? Davanti a noi una scelta di civiltà. La stagione della globalizzazione sta definitivamente tramontando. I due ultimi shock globali – la pandemia e la guerra in Europa – dovrebbero convincerne, qualora non avessimo intravisto ulteriori motivi.
Siamo ormai oltre la modernità liquida, costretti ad affrontarne gli esiti e allo stesso tempo spinti a ripensare il futuro. Il paradigma tecnico-scientifico e il delicato processo di costruzione di un nuovo ordine mondiale sono lì davanti a noi come enormi problemi.
L’epoca nuova – quella della supersocietà – sempre più dipendente, a livello personale e collettivo, dalla tecnologia; intrecciata in modo inestricabile tra azione umana e ecosistema; stretta di fatto tra una soggettività a predominanze psichiche e biologiche e organizzazione sociale.
Dove ci conducono davvero e dove ci condurranno sostenibilità e digitalizzazione, i due grandi protagonisti della nostra quotidianità? Verso un mondo distopico, centralizzato e burocratizzato, o verso la società dell’intelligenza diffusa dove la libertà potrà ancora essere l’elemento cardine per tenere insieme sviluppo economico e democrazia?
Di questi temi, lunedì 23 maggio, alle 18, all’Auditorium del Centro culturale di Milano (largo Corsia dei Servi 4), si discuterà intorno al libro Supersocietà. Ha ancora senso scommettere sulla libertà?, di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti (Ed. Il Mulino). Con gli autori dialogheranno Giulio Tremonti e Stefano Boeri, coordina il giornalista Michele Silenzi (vedi qui la locandina).