L’affermazione a «Ballando con le stelle» nel 2014, poi il ruolo nella conduzione 2015-2016 della «Domenica sportiva», hanno accresciuto la popolarità di Giusy Versace tanto da farne interprete protagonista della trasposizione sul palcoscenico – che ha debuttato mercoledì 14 giugno, al teatro Manzoni, sold out, di Milano – dell’autobiografico «Con la testa e con il cuore si va ovunque». Ma lei, che un incidente stradale nel 2005 aveva privato delle gambe, non era ignota da allora né al mondo dello sport – atleta paralimpica a Rio de Janeiro – né all’universo del volontariato. Pellegrina a Lourdes nel 2006, vi aveva incontrato l’Unitalsi, l’associazione di cui, oltre che testimonial, è militante: finora ha accompagnato sette volte gli ammalati al santuario pirenaico. A Lourdes, ha dichiarato, «davanti a Dio, siamo tutti piccoli e uguali. A Lourdes la differenza la fai tu con il tuo cuore e il tuo spirito».
«Con la testa e con il cuore si va ovunque», avrebbe scritto poi, un progetto di vita che in teatro ha preso ulteriore consistenza, con il coronamento a Milano per la regia di Edoardo Sylos Labini. Sul palco anche il ballerino Raimondo Todaro e il cantante Daniele Stefani. Mentre l’intero incasso è stato devoluto a Disabili No Limits, l’onlus creata e guidata dalla stessa Versace. In autunno si replicheranno in gran parte d’Italia, da Venezia a Firenze, da Bologna a Roma lungo una tournée carica di temperamento, volontà e grande fede.