Vorrebbero integrarsi in Italia, ma incontrano grandi difficoltà. Non solo linguistiche, non solo culturali. Anche quando hanno compiuto un percorso educativo solido, anche quando hanno già trovato un lavoro, o una credibile prospettiva di occupazione. Compiono 18 anni e devono lasciare la comunità che li ha accolti e accompagnati in un intenso percorso di crescita e inserimento, ma faticano a trovare un approdo autonomo. E rischiano di vedere compromessa la loro volontà di costruire un futuro sereno per sé e produttivo per il Paese che hanno raggiunto.
I minori stranieri non accompagnati, quando cessano di essere minori, ovvero al raggiungimento del 18° anno di età, devono consolidare e condurre in proprio il percorso di autonomia impostato spesso in una comunità d’accoglienza. Si sono formati, in alcuni casi hanno anche trovato un impiego. Ma trovare una casa risulta più complicato. Specie in città come Milano o in territori metropolitani, dove trovare un appartamento in affitto sta diventando sempre più difficile per tutti. E a maggior ragione lo è quando chi effettua la ricerca è giovane e straniero.
Non è un fenomeno circoscritto a poche unità. A fine 2023 erano infatti oltre 23 mila i minori non accompagnati presenti in Italia, per lo più 16-17enni maschi, provenienti soprattutto da Egitto, Ucraina, Tunisia, Gambia e Guinea. A Milano sono oltre 1.300 in carico al Comune, che si avvale della rete del privato sociale per garantire loro un’adeguata accoglienza e tutti i diritti che spettano ai minori.
Per dare una risposta al loro bisogno di integrazione anche una volta raggiunta la maggiore età, evitando che percorsi di integrazione avviatisi in modo positivo vengano vanificati, è stato messo a punto da Caritas ambrosiana un progetto, intitolato «Casa tua… Casa Mia» (con evidente riferimento a una recente canzone di successo). Il progetto intende offrire una speranza di futuro ai giovani che hanno vissuto i primi mesi e anni della loro permanenza in Italia accolti da cooperative del sistema Caritas, che hanno mostrato doti di affidabilità personale, che hanno un lavoro, ma – appunto – non trovano chi voglia affittare loro una casa.
Il progetto chiede a proprietari di appartamenti, a Milano e nell’hinterland, la disponibilità a dare in locazione a prezzi equi i propri alloggi. Dal canto suo, Caritas ambrosiana effettuerà la selezione dei ragazzi meritevoli e ne garantirà l’accompagnamento e la supervisione, attraverso l’impiego di volontari e di educatori che possano costituire un punto di riferimento anche per i proprietari, riguardo a tutte le questioni logistiche e tecniche legate all’abitazione, sgravandoli dalla gestione diretta. I ragazzi saranno costantemente seguiti in modo da evitare ogni possibile criticità. Infine sarà creata, tramite una raccolta fondi, una dotazione finanziaria per far fronte alla caparra e all’acquisto di eventuali mobili, in modo da prevenire situazioni di mancato pagamento e di accumulo di debiti.
Semplici cittadini e fedeli possono fare invece la loro parte, sostenendo il progetto anche economicamente, per creare il fondo-caparra e acquisto arredi. Chi ha un appartamento da rendere disponibile può chiamare il numero 02.40703424, altrimenti è possibile effettuare una donazione (secondo le modalità indicate sul sito donazioni.caritasambrosiana.it). Ci sono tanti modi per aiutare ragazzi che ce la stanno mettendo tutta per diventare bravi cittadini.