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Sirio 17 - 31 marzo 2025
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Milano

Fragilità e demenze, due nuove guide a supporto di pazienti e caregiver

Presentate a Palazzo Marino nell’ambito del Progetto Teseo, finanziato da Fondazione Cariplo e sviluppato da Fondazione Don Gnocchi, Sociosfera Onlus, Caritas Ambrosiana, Associazione per la Ricerca Sociale e Airalzh Onlus. Mira a rendere più accessibili i servizi esistenti, abbattendo le barriere informative

26 Marzo 2025

Sono oltre 600, tra anziani a caregiver, le persone finora prese in carico da “Teseo – Fragilità e demenze in una comunità che cura”, l’innovativo progetto per la città di Milano promosso dalla Fondazione Don Gnocchi – che ne è capofila – con Airalzh Onlus, Associazione per la Ricerca Sociale, Caritas Ambrosiana e Sociosfera Onlus. Attivo da luglio 2023, il progetto – finanziato dalla Fondazione Cariplo nell’ambito del bando Welfare in Ageing – non vuole creare nuovi servizi, ma rendere più accessibili quelli esistenti, semplificando il percorso delle famiglie e abbattendo le barriere informative.

Ultima novità del progetto – dopo la pubblicazione in rete del sito www.progettoteseo.it – sono due strumenti fondamentali per chi vive con la demenza e per chi si prende cura di un proprio caro: la guida per il paziente dal titolo “Vivere Bene con la tua malattia” e la guida per il caregiver “Prendersi cura di una persona con demenza”, presentate martedì 25 marzo a Palazzo Marino. Organizzate in capitoli dedicati a singoli argomenti, le due guide consentono una consultazione mirata, facilitata anche da un linguaggio chiaro e accessibile.

«Il progetto – afferma Stefano Bosi, responsabile dell’Area anziani di Caritas ambrosiana – è nato da una comune sensibilità di enti diversi, che hanno intercettato due problemi: la frammentazione dei servizi e la gravosità della malattia non solo per i pazienti, ma anche per i familiari. Oggi un cittadino deve avviare un iter burocratico tale da disorientare chiunque. Uno degli obiettivi del progetto è offrire una consulenza più esaustiva possibile sui servizi e a casa. Non a caso, il progetto si chiama Teseo, come il personaggio mitologico in grado di districarsi da un labirinto».
Caritas in particolare ha avuto il compito di sensibilizzare le comunità sul progetto, in particolare i centri di ascolto e le parrocchie. «È importante – prosegue Bosi – non sottovalutare il problema di fronte a determinati segnali, e sensibilizzare i cittadini sull’importanza della prevenzione e orientare le famiglie sui servizi di presa in carico clinica e assistenziale. È importante diffondere una cultura dell’invecchiamento, per favorire una longevità che non sia gravosa, ed evitare ulteriori situazioni di isolamento tra gli over 80».

Le due Guide

«A Milano almeno 25 mila anziani con demenza»

«A Milano si contano oltre 300 mila ultra 65enni e gli anziani con demenza sono almeno 25 mila (e 200 mila in Lombardia). In città si stimano ben 77 mila anziani non autosufficienti, il 70 per cento dei quali è assistito da caregiver familiari, mentre solo il 30% riceve supporto attraverso badanti o è ospitato in strutture residenziali. Sono cifre in crescita costante – ha spiegato Lamberto Bertolè, assessore al Welfare e Salute del Comune di Milano -. La demenza non è solo una patologia che afferisce alla sfera sanitaria, ma una sfida sociale che riguarda tutte e tutti e, molto spesso, una condizione che le persone si trovano ad affrontare da sole. Creare reti di sostegno e strumenti concreti di supporto è fondamentale per evitare che la solitudine accentui una situazione già critica. Il Progetto Teseo ci aiuta ad andare proprio nella direzione del welfare di prossimità che vogliamo costruire nella nostra città».

«Abbiamo voluto realizzare strumenti pratici e di facile utilizzo – ha aggiunto Alessandra Mosca, psicologa e psicoterapeuta, che ha contribuito alla stesura delle guide, tradotte e adattate da altrettanti lavori realizzati dall’Alzheimer’s Society inglese -, che permettano a chiunque di trovare rapidamente le informazioni di cui ha bisogno, senza dover affrontare lunghi testi complessi. Non vanno lette necessariamente dall’inizio alla fine, ma possono essere utilizzate in base alle specifiche necessità del momento. L’obiettivo è che possano diventare un punto di riferimento concreto per chi oggi convive con il problema della demenza».

L’incontro di presentazione a Palazzo Marino

Alla Centrale Operativa prese in carico oltre 600 persone

La demenza e l’Alzheimer rappresentano una sfida crescente per le famiglie e per la società. Troppo spesso chi riceve una diagnosi si trova a dover affrontare la malattia in solitudine, con difficoltà nell’accesso ai servizi e nel reperire informazioni affidabili. In questo contesto, si inserisce la Centrale Operativa – uno degli strumenti più innovativi del progetto – un punto di primo ascolto e accoglienza che permette alle famiglie di ricevere supporto personalizzato da operatori esperti. Qui vengono valutati i bisogni specifici di ogni paziente e attivati percorsi di assistenza su misura, grazie alla presenza di case manager dedicati.

«La Centrale Operativa non è solo un servizio, ma un punto di contatto umano. Non lasciamo le famiglie sole nel loro percorso, ma le accompagniamo, passo dopo passo – spiega Emanuele Tomasini, psicologo e neuropsicologo della Fondazione Don Gnocchi e referente clinico del progetto -. Spesso bastano poche informazioni giuste per fare la differenza tra il sentirsi smarriti e il sapere di poter contare su una rete di aiuto solida e vicina».

In questi mesi il numero di segnalazioni di casi è cresciuto costantemente. A oggi sono già state prese in carico oltre 600 persone tra anziani e caregiver. Grazie al suo approccio innovativo, alla capacità di creare connessioni concrete tra servizi, famiglie e istituzioni, e fare rete, il Progetto Teseo si è affermato come un modello di riferimento nel territorio milanese, offrendo un supporto tangibile a chi vive con la demenza. La sua esperienza rappresenta una casistica di sicuro interesse, dimostrando che un sistema di cura più accessibile e integrato è possibile.

Questo successo rende il Progetto replicabile in altri Comuni italiani, affinché sempre più persone possano beneficiare di un’assistenza più vicina, efficace e umana, abbattendo lo stigma della demenza e creando allo stesso tempo, una comunità più attenta e solidale, in cui il malato e la sua famiglia non siano lasciati soli.