Microcosmo in cui si incontrano più dimensioni e problematiche, la famiglia è stata messa a dura prova da quest’ultimo anno di pandemia. L’emergenza inizialmente sanitaria, poi anche economica e sociale, ha rilanciato con forza l’esigenza di fare rete, di lavorare insieme con una visione di prospettiva che sappia integrare le diverse risposte dei servizi sul territorio. È quanto emerso nel corso dell’incontro online «La famiglia al centro», organizzato dalla Cisl Lombardia per promuovere un momento di riflessione e confronto delle diverse esperienze (qui il video). «La Cisl, per la sua natura di sindacato e per la sua funzione e missione sociale vuole cooperare con tutti coloro che hanno a cuore il destino della famiglia nel nostro Paese», ha sottolineato il segretario generale Ugo Duci, introducendo i lavori.
L’evoluzione del contesto economico, occupazionale e sociale ha fatto emergere nuovi bisogni, come l’esigenza di armonizzazione dei tempi vita/lavoro e di estendere l’accesso ai servizi educativi e per l’infanzia, ma anche fragilità, e il rischio di povertà in cui incorrono, in particolare, le famiglie monogenitoriali, con figli minori e immigrate.
«Le principali aree di intervento a sostegno delle famiglie e delle lavoratrici, che in misura più pesante pagano il prezzo dell’emergenza economica e sanitaria – ha sottolineato il segretario regionale Cisl Lombardia, Paola Gilardoni – possono ricondursi al sistema dei servizi sul territorio, agli interventi da promuoversi nelle imprese, attraverso piani di welfare aziendale, e ad un aggiornamento della programmazione delle politiche di conciliazione regionali. Occorre un approccio integrato e una visione di lungo periodo che coinvolga tutte le realtà, pubbliche private, in campo per la famiglia».
Un lavoro di rete strategico anche secondo l’assessore regionale alla Famiglia, Alessandra Locatelli, che intervenendo all’incontro online ha anticipato l’intenzione di intervenire a sostegno del Terzo settore e di soluzioni di welfare aziendale family friendly.
Sostegni sono quanto mai necessari anche per la rete delle scuole materne paritarie che, ha ricordato Giampiero Redaelli, presidente della Fism Lombardia, coprono il 50% del servizio. Redaelli ha invitato Regione Lombardia a investire e a sostenere il settore, utilizzando i fondi di coesione sociale.
Livia Cadei, presidente della Federazione lombarda dei consultori cattolici (Felceaf) ha sottolineato come durante la pandemia siano aumentate le richieste d’aiuto, soprattutto da porte di giovani e coppie, e in generale quanto sia importante un approccio di prevenzione e non solo di prestazione, associato alla capacità di stare sul territorio.
Nino Sutera, presidente dell’Osservatorio sul Fattore famiglia lombardo, ha spiegato che interventi efficaci a favore della famiglia devono accompagnarsi a procedure d’accesso più semplificate. Sul fronte della sperimentazione del Fattore famiglia lombardo, occorrerebbe invece applicarlo in modalità integrata con l’Isee alla universalità delle famiglie.