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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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Teatro

I detenuti di Opera in scena al Castello Sforzesco

Domenica 4 agosto, nel cartellone di «Estate al Castello 2024», la rappresentazione di «Extravagare. Rituale di reincanto», uno spettacolo della compagnia teatrale composta da chi sconta la pena nel carcere lombardo

2 Agosto 2024
Foto Pietro Masturzo (Opera Liquida)

Domenica 4 agosto, alle 21, nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco di Milano la compagnia teatrale Opera Liquida, fondata dalla regista Ivana Trettel e composta da attori detenuti ed ex detenuti del carcere di Opera, presenterà lo spettacolo Extravagare. Rituale di reincanto. L’iniziativa è stata realizzata in collaborazione con la direzione della Casa di reclusione Milano Opera, e l’evento fa parte della rassegna «Milano è viva – Estate al Castello 2024», organizzata dal Comune di Milano.

Opera Liquida è stata fondata e diretta da Ivana Trettel, e dal 2009 collabora con la Casa di Reclusione Milano Opera con l’obiettivo di promuovere la legalità e prevenire comportamenti a rischio nei giovani, sfruttando le occasioni offerte dal palco per interrogarsi su temi sociali, nati dai testi degli attori detenuti. Dal 2018 fa parte della rete nazionale «Per Aspera ad Astra – come riconfigurare il carcere attraverso cultura e bellezza», promossa da Acri con il contributo di Fondazione Cariplo.

Lo spettacolo del 4 agosto ha debuttato il 9 e 10 novembre scorsi nel teatro del carcere, con la collaborazione della Direzione della Casa di Reclusione e il patrocinio del Ministero della Giustizia e del Comune di Milano. Come già avvenuto anche nelle precedenti produzioni di Opera Liquida (rappresentate in teatri esterni al carcere), anche in questo nuovo progetto sono stati mescolati linguaggi provenienti da discipline diverse.  

La trama e gli allestimenti

Scritto da Ivana Trettel e Alex Sanchez, lo spettacolo narra la storia della civiltà della Grande Madre, una società pacifica che promuove l’uguaglianza di genere alla continua ricerca di cultura e bellezza, sfidando l’idea che possa esistere un male innato nell’essere umano. La regista Trettel ha spiegato come lo spettacolo sia una riflessione sull’esistenza dell’umanità e sulle sue dinamiche, con l’obiettivo di trovare nuove prospettive di vita. Un elemento centrale dello spettacolo è un’installazione, ispirata all’opera Grande oggetto pneumatico a dimensione variabile, ideata a Milano nel 1959 dal Gruppo T con la collaborazione dell’artista cinetico Giovanni Anceschi, che nel 2022 ha ricevuto il Compasso d’oro alla carriera.

Foto Ludovica Sagramoso Sacchetti (Opera Liquida)

Le scenografie, progettate da Marina Conti e Ivana Trettel e realizzate dai detenuti, includono questo Grande oggetto pneumatico che simboleggia nuove vie da esplorare. Come nelle precedenti rappresentazioni di Opera Liquida, sono combinate diverse forme d’arte, includendo danze antiche come Orissi e Kathakali, che arricchiscono la performance degli attori, grazie alla collaborazione con Mario Barzaghi del Teatro dell’Albero.

I costumi sono stati ideati dallo stilista Salvatore Vignola e creati dai detenuti sotto la guida di Tommaso Massone. L’allestimento è stato curato da Silvia Laureti con Mario Pinelli e i detenuti tecnici per audio e luci. Il brano finale, prodotto all’interno del carcere, è opera del detenuto e producer Brian Storm. La cura del progetto è affidata a Nicoletta Prevost.

Informazioni e biglietti

Lo spettacolo avrà una durata di circa 50 minuti, e a questo link sarà possibile acquistare i biglietti, che saranno disponibili anche dalle 20 del 4 agosto. Per gli spettatori portatori di disabilità, è possibile avere informazioni sulle prenotazioni all’indirizzo mail properaliquida@gmail.com

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