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9 ottobre

Don Colmegna riceve il premio “Cittadino Europeo”

Assegnato ogni anno dal Parlamento Europeo. La cerimonia a Bruxelles

8 Ottobre 2018
Don Virginio Colmegna

Martedì 9 ottobre don Virginio Colmegna, presidente della Fondazione Casa della Carità di Milano, riceve a Bruxelles il premio “Cittadino Europeo” 2018, consegnato presso la sede del Parlamento Europeo. La cerimonia prevede tra l’altro l’incontro con il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani.

Dal 2008 il Premio è assegnato a singoli o a gruppi, organizzazioni e associazioni che si sono distinti per rafforzare l’integrazione europea e il dialogo tra i popoli, mettendo in pratica i valori della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Ogni candidato deve essere proposto e presentato da almeno un eurodeputato.

Don Colmegna, ex direttore della Caritas Ambrosiana, è attivo sin dagli anni Ottanta come fondatore di comunità di accoglienza nel campo della sofferenza psichica e dei minori. Si è anche contraddistinto per un forte impegno a favore del reinserimento lavorativo dei detenuti, in particolare con progetti nel carcere milanese di Opera. Nel 2006 è stato nominato dal Sindaco di Milano membro dell’Advisory Board del comitato strategico per affiancare l’amministrazione nell’affrontare i problemi della città. Il 4 dicembre 2014, l’Università degli Studi di Milano, durante la cerimonia d’inaugurazione dell’anno accademico, gli ha conferito una laurea honoris causa in Comunicazione pubblica e d’impresa.

Colmegna è uno dei quattro vincitori italiani del 2018. Gli altri sono la Fondazione bresciana Assistenza Psicodisabili (che sostiene e promuove il Centro abilitativo per minori Francesco Faroni, rivolto a ragazzi e bambini autistici), la dottoressa Paola Scagnelli (primario di radiologia dell’ospedale di Lodi, che durante i periodi di ferie svolge il suo operato di medico a Tabora, in Tanzania, presso una casa famiglia gestita dalle Suore della Provvidenza per l’infanzia abbandonata) e il professor Antonio Silvio Calò (insegnante di storia e filosofia al liceo Canova di Treviso, che da giugno del 2015 ospita nella sua abitazione sei immigrati africani).