
Matteo ha quindici anni, è appassionato di calcio e geografia, frequenta il turistico e ha una memoria prodigiosa per bandiere e capitali. È arrivato dalla Calabria al reparto di cerebrolesioni acquisite de La Nostra Famiglia di Bosisio Parini per un tumore cerebrale.
È un bel ragazzino sorridente, con uno sguardo positivo sulla vita e sulla sua malattia ed è il protagonista di La prima bandiera, il racconto realizzato da Nikolai Prestia per La Nostra Famiglia in occasione del 3 dicembre, Giornata Internazionale delle persone con disabilità.
La prima bandiera racconta con freschezza e autenticità l’incontro di Matteo con la receptionist di Bosisio Parini, una donna che osserva la vita, la speranza e la forza che viene fuori dai bambini e dalle bambine che incontra ogni giorno: «Matteo vede pochissimo, da un occhio solo. Da quando è successo non è mai stato un problema per lui. “Un poco ci vedo”, risponde se gli si domanda come fa a riconoscere le bandiere, e lo dice con un sorriso disarmante: c’è tutta la grazia della vita e del futuro immenso in quella espressione».
«Ci ha stupito come Nikolai Prestia abbia saputo cogliere il talento per la vita dei bambini che quotidianamente varcano la porta delle nostre sedi – commenta la Presidente dell’Associazione La Nostra Famiglia Luisa Minoli -: in quel un poco ci vedo c’è l’altra faccia della luna, quel piccolo miracolo che ci fa cambiare la prospettiva e amare la vita, basta farsi piccoli per vederne la bellezza. E in quel sorriso disarmante c’è tutto lo stupore con cui affrontano la vita le bambine e i bambini con disabilità, così come tutte le bambine e i bambini del mondo».
La prima bandiera è disponibile in versione audio con la voce di Stefania Rocca e in versione libretto con le illustrazioni di Alessandra Cimatoribus. Dopo Un filo di luce di Viola Ardone, è il secondo di una serie di racconti attraverso i quali La Nostra Famiglia vuole dare corpo e voce alla propria missione e alla propria storia.
«A Nikolai Prestia, ad Alessandra Cimatoribus e a Stefania Rocca va la nostra gratitudine, per essere con noi dalla parte dei bambini, per aver condiviso il loro talento, per essersi lasciati coinvolgere dalla nostra missione e averla saputa tradurre in poesia», conclude la presidente Minoli.