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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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Lecco

Con «Empatia» più assistenza ai pazienti in casa

Presentati i risultati e le storie delle persone e delle famiglie che hanno potuto beneficiare del progetto sostenuto da Fondazione Cariplo e Regione Lombardia

21 Gennaio 2022
Alcune strumentazioni utilizzate nel progetto

A Lecco da alcuni anni è attivo il Distretto della Riabilitazione, iniziativa a cui Fondazione Cariplo e Regione Lombardia hanno contribuito con 8.050.000 euro e che ha messo in rete i centri di eccellenza del territorio per rispondere alle necessità delle persone che si trovano ad affrontare il percorso di riabilitazione, dopo traumi o malattie: apparecchiature ortopediche futuristiche, realtà virtuale, materiali multifunzionali e biomateriali, sistemi elettronici e sensoristici, sistemi di controllo e comunicazione e dispositivi robotici consentono alle persone di recuperare gran parte delle funzionalità.

Strumenti e competenze

Il Progetto Empatia@Lecco, avviato nel 2017, è il terzo capitolo del progetto più ampio del Distretto che mette al centro la riabilitazione neuromuscolare; prevede azioni di innovazione tecnologica finalizzate all’empowerment del paziente, con sviluppo di prototipi di dispositivi e metodi di valutazione innovativi. Oggi a Lecco sono stati presentati i risultati.

Vi ha contribuito in modo fondamentale anche la Regione Lombardia. Il tutto con il preziosissimo apporto del Sistema Lecco i cui attori hanno sviluppato negli anni numerose competenze tra cui:

  • sviluppo di ortesi multimateriale avanzate e di materiali compositi a base di leghe SMA;
  • sviluppo di sistemi robotici sensorizzati per la neuroriabilitazione;
  • smorzatori miniaturizzati per ausili alla persona;
  • materiali cellulari per componenti robotici e ortesici e di nuovi materiali per il controllo dell’interfaccia dispostivi-corpo umano.

Le realtà coinvolte

Il progetto si è sviluppato grazie ad un’ampia collaborazione di organizzazioni che vede Univerlecco come capofila e coinvolge:

  • Polo territoriale di Lecco del Politecnico di Milano: Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria, Dipartimento di Design, Dipartimento di Fisica, Dipartimento di Meccanica, Dipartimento di Ingegneria Gestionale
  • Polo CNR a Lecco
  • IRCCS “Eugenio Medea”, Sezione Scientifica dell’Ass.ne La Nostra Famiglia di Bosisio Parini
  • Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico INRCA sede di Casatenovo
  • Fondazione Valduce, Ospedale Valduce, Centro di Riabilitazione “Villa Beretta” di Costa Masnaga
  • Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Brianza
  • Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Lecco
Progetto Empatia
Il progetto si serve di strumentazioni all’avanguardia

Tasselli di un mosaico

«Il Distretto della Riabilitazione e in particolare il progetto Empatia rappresentano l’esempio concreto di come operare insieme porta a moltiplicare risultati e raggiungere obiettivi che vanno a vantaggio di chi ha bisogno di aiuto – ha detto Vico Valassi, presidente di Univerlecco -. Serve una regia per tenere uniti e coordinare molti attori, ma l’apporto che ciascuno può offrire si colloca come un tassello fondamentale nel mosaico. Il valore più grande lo possiamo trovare nei grandi benefici e progressi che hanno potuto ottenere le persone che si sono rivolte ai centri del territorio. Molte di loro partivano da situazioni molto complesse e difficili. Hanno mostrato una incredibile forza di volontà, fondamentale per poter cogliere il vantaggio offerto dagli ausili tecnologici e dal supporto degli operatori».

Investire sul capitale umano

«L’esperienza del Distretto della Riabilitazione ci dimostra oggi che lavorare su priorità condivise permette nel tempo di generare un valore tangibile per la vita delle persone e dei territori – ha sottolineato Giovanni Fosti, presidente di Fondazione Cariplo -. Investire sulle competenze e sul capitale umano, ha permesso la costruzione di un polo di eccellenza in ambito life science, che amplifica le potenzialità della ricerca scientifica, stimola la crescita del territorio e soprattutto consente di immaginare soluzioni che fanno la differenza nelle prospettive di vita delle persone che si trovano ad affrontare problemi di salute. Oggi il progetto mette a disposizione una rete e una tecnologia al servizio di persone che hanno subito traumi e limitazioni dovute alla malattia aggiungendo un elemento fondamentale: la possibilità di fruire di una riabilitazione d’avanguardia all’interno delle mura domestiche, supportati dai propri familiari, per accompagnare la riconquista dell’indipendenza o del recupero delle funzionalità perdute».

 

 

La storia di Emilio

Emilio arriva per la prima volta dalla Sardegna all'IRCCS Medea di Bosisio Parini nel 2017, all'età di 6 anni. Durante il ricovero frequenta la scuola ospedaliera, affronta col sorriso i trattamenti riabilitativi e torna ogni anno per alcuni controlli, sempre accompagnato dai propri familiari. In particolare si avvale della riabilitazione robotica, grazie alla quale riesce a ottenere un buon recupero neuromotorio.
Presso Astrolab Emilio trova un ambiente riabilitativo coinvolgente e impara a eseguire i movimenti corretti, soprattutto nell'utilizzo dell'arto superiore: «Ho usato molte apparecchiature tipo Lokomat, Grail, Armeo e un altro che non so neanche il nome. È un apparecchio per farmi usare bene la mano, tipo il cavallo; io mollo le redini e mi cerco di aiutare con l’altra mano e la mia istruttrice mi dice di non farlo perché è sbagliato». Emilio, infatti ha una grande passione per l'equitazione: «Cavalcare è la cosa che amo di più. La mia cavalla si chiama Ciccia, io la adoro perchè mi ascolta. C’è un film che si intitola L’uomo che sussurrava ai cavalli e io faccio come lui, ci leggiamo nella mente, non so come spiegarlo...».
Questa estate Emilio ha vinto il 12° Campionato Regionale di Equitazione Fisdir e Fise, con un impatto positivo sulla sua autostima e qualità di vita.
Qui racconta la sua storia e i suoi sogni