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Lettera aperta

Comin non si ferma e tiene a mente i suoi valori

La risposta civica e solidale della cooperativa Comin al Coronavirus

6 Marzo 2020

Continuità del lavoro di cura, supporto alle persone fragili, tutela e sicurezza per i lavoratori, stipendi integri. Questa la risposta civica e solidale della cooperativa Comin al Coronavirus, espressa in una lettera aperta rivolta alle istituzioni e a tutti i cittadini, «Il lavoro di cura ai tempi del Coronavirus. La nostra posizione», che pubblichiamo qui di seguito.

Premessa

Comin è una cooperativa che opera sul territorio della Città Metropolitana di Milano, con molteplici interventi di supporto educativo e sociale a soggetti fragili, prevalentemente su mandato degli Enti Pubblici che affidano alla collaborazione con il Terzo Settore lo svolgimento di servizi essenziali per il benessere delle persone.

In questo periodo di emergenza sanitaria dovuta alla necessità di contrastare la diffusione del Covid-19, lo scenario è di grande incertezza sia per gli enti gestori di servizi, sia per i propri lavoratori sociali. Le centrali cooperative stimano in quasi 5 milioni di euro al giorno la perdita economica che le cooperative sociali della Lombardia subiscono per effetto dell’epidemia da Coronavirus, tra appalti e servizi sospesi.

Comin ha scelto di agire in base ad alcuni principi che ne guidano da tempo l’opera: la cura delle relazioni interne, l’etica del lavoro, il rapporto con la comunità e gli Enti Pubblici.

Il rapporto di lavoro e gli stipendi dei lavoratori

In primo luogo è stato deciso che ciascun socio e lavoratore percepisca integralmente lo stipendio corrispondente al contratto di lavoro, in modo che la chiusura e la sospensione dei servizi non debbano ricadere sul singolo lavoratore. Questo anche per tutelare un principio di uguaglianza rispetto ad analoghe funzioni svolte da dipendenti pubblici, che sono regolarmente retribuite. Secondo noi vanno evitate linee di condotta diverse, a meno che non siano state definite da decisioni che coinvolgano i soci con processi di corresponsabilità.

La garanzia dei servizi essenziali e la tutela della sicurezza sul lavoro

Nella logica di fare la nostra parte diamo applicazione alle misure sanitarie, anche per mantenere aperti, là dove è possibile, i servizi essenziali e quelli in cui è possibile evitare il rischio di contagio con le misure igieniche prescritte. Sia perché riteniamo il sostegno alle persone fragili ancor più importante in un momento di crisi, sia per tener fermo il principio che il lavoro remunerato va effettivamente svolto. Grazie al lavoro con il nostro Responsabile Servizio Prevenzione e Protezione e il nostro Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza, facciamo in modo che tutti i soci e i lavoratori siano tutelati su questo versante.

Un dialogo aperto con gli Enti Pubblici

Collaboriamo direttamente con gli organismi di rappresentanza delle cooperative per costruire interlocuzioni con gli Enti Pubblici committenti, in modo che – secondo equità – vengano pagati i servizi sospesi, così che il danno economico, che non può ricadere sul singolo, non ricada nemmeno su Enti del Privato Sociale, che – lo ricordiamo – non fanno profitto e che, con i costi del lavoro che spesso superano il 90% delle entrate, non possono sostenere le perdite ingenti che si profilano. Anche il ricorso a eventuali misure di sostegno al reddito, che stiamo valutando in queste ore, sarà effettuato con misura e solo per integrare quanto non corrisposto dai Committenti.

Un grazie ai soci e ai lavoratori

Esprimiamo molta soddisfazione e gratitudine per l’alto livello di corresponsabilità mostrato dai soci e lavoratori, che costituiscono la forza autentica nell’opera di costruzione di senso educativo anche in questo momento difficile, e che hanno assunto un atteggiamento di equilibrio per garantire tutti gli interessi in gioco: il lavoro, le persone fragili, la salute pubblica.

Anche questa fatica non sarà inutile, perché affrontata insieme.