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Gratosoglio

Carcere e società s’incontrano alla Tenda di Mamre

Domenica 15 settembre, nella parrocchia di Maria Madre della Chiesa, inaugurazione di un luogo d’incontro tra detenuti in permesso, comunità cristiana e società civile. A rappresentare l’Arcivescovo, monsignor Vegezzi e monsignor Bressan

di Emilia FLOCCHINI

15 Settembre 2024
L'ingresso della casa

Dopo quasi un anno dal lancio, La Tenda di Mamre, luogo d’incontro tra il mondo del carcere e le persone esterne, è pronta per l’inaugurazione. Domenica 15 settembre, dalle 16, gli spazi della parrocchia di Maria Madre della Chiesa a Gratosoglio, dove fino al 2022 viveva una comunità di Suore di Maria Bambina, saranno ufficialmente aperti, anche se l’accoglienza dei detenuti in permesso è già iniziata.

Le autorità religiose e civili e hanno garantito la loro presenza. A rappresentare l’Arcivescovo di Milano, monsignor Giuseppe Vegezzi, Vescovo ausiliare e Vicario episcopale per la Zona I, e monsignor Luca Bressan, Vicario episcopale per la Cultura, la Carità, la Missione e l’Azione Sociale. Caritas Ambrosiana ha seguito da vicino i lavori, anche con una visita del presidente Luciano Gualzetti, e li ha sostenuti economicamente. Quanto alle autorità civili, sarà presente il direttore dell’Istituto penitenziario di Opera Silvio Di Gregorio, affiancato da esponenti del Municipio 5.

Più soli fuori che dentro

Cristina Ragonesi, che col marito Renato Mauri fa parte della squadra che ha seguito il progetto de La Tenda di Mamre, si è resa conto che le persone in carcere hanno un profondo bisogno di relazioni: «Spesso la persona detenuta che ottiene un permesso è più sola fuori che dentro il carcere: l’idea è affiancare dei volontari, in modo tale che questa solitudine sia ridotta anche in operazioni semplici, come prendere i mezzi pubblici, in cui vanno seguiti quanti, per esempio, stanno vivendo una pena particolarmente lunga».

Una boccata d’aria fresca

La Tenda di Mamre comprende cinque stanze, di cui tre attrezzate con letto doppio, una con uno singolo e una nella quale si è trasferito don Francesco Palumbo, uno dei cappellani di Opera, vicario parrocchiale a Maria Madre della Chiesa.

In tempi nei quali la situazione carceraria vede rivolte, incendi, suicidi, l’iniziativa della Tenda appare come una boccata d’aria fresca, non solo perché concede ai detenuti in permesso di assaporare un po’ della vita oltre le sbarre. «Io sono lì come diacono permanente – commenta Roberto Buzzi, da tre anni membro della Cappellania di Opera -, ma non ero diverso da loro: certo, ho fatto scelte diverse da loro, ma le potenzialità ci sono, e sono molto grandi».

Il programma

Nel pomeriggio del 15 settembre sarà quindi possibile iniziare a riconoscere quali di queste potenzialità sono già in atto. Dopo gli interventi delle autorità, dalle 17 saranno aperti alcuni punti d’informazione. In una sala dell’oratorio di Maria Madre della Chiesa sarà allestita la riproduzione di una cella carceraria, visitabile per capire come si vive effettivamente al suo interno. In un altro punto si ascolteranno alcune persone che vivono il carcere, mentre in un altro ancora saranno illustrate le opportunità che Milano offre perché le persone detenute ricomincino a vivere. Dalle 18.30, infine, sarà aperta una piccola paninoteca, dove mangiare e ascoltare altri racconti dal carcere. «Queste persone contengono in sé infiniti mondi – sostiene don Palumbo -. Questo luogo li farà incontrare, anzi, lo sta già facendo, con il mondo che le circonda».

La Tenda di Mamre si trova in via Michele Saponaro 28/a e aspetta sempre nuovi volontari e persone che intendono incontrare i suoi ospiti. Per questa ragione e per richiedere altre informazioni, è attivo l’indirizzo di posta elettronica latendadimamre@tim.it.