Crescono i rapporti economici tra Lombardia e Stati Uniti. Sono quasi 2.000 le imprese partecipate tra i due territori, mentre il giro d’affari delle esportazioni è di 3,5 miliardi nel 2012. Questi i numeri emersi da un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati Istat.
Tra i primi sei mesi di quest’anno e lo stesso periodo del 2011 l’interscambio con gli Usa è cresciuto del 13,9%. A trainare è l’export che registra un +27,2%: tra gli articoli più gettonati ci sono macchinari e apparecchi. Anche nell’import i prodotti privilegiati sono quelli delle attività manifatturiere. Articoli farmaceutici, chimico-medicinali, botanici, sostanze e preparati chimici sono le merci preferite.
Nella classifica delle province lombarde, Milano da sola rappresenta il 56,1% dell’interscambio regionale con gli Stati Uniti e il 15,1% di quello nazionale. Seguono Monza e Brianza con l’8,9% della regione e Bergamo con l’8,6. Il volume commerciale con gli Usa è poi in netto aumento a Sondrio, che ha registrato il 55,7%, e a Bergamo, con il 46,9 in più rispetto allo scorso anno. «Rimane però un clima di incertezza, soprattutto legato alla debolezza del mercato interno e alla situazione politica concitata che stiamo vivendo – dice Renato Cerioli, presidente di Confindustria Monza e Brianza -, che porta sempre più imprese ad avere aspettative negative sul prossimo futuro, guardando sua alla produzione, sia ai livelli occupazionali».
Le imprese partecipate coinvolte nell’import sono invece 1.134 in tutta la Lombardia, mentre quelle che esportano sono 877. Milano e a Monza e Brianza sono le prime per numero di imprese partecipate da società made in Usa, rispettivamente con 852 e 106 attività pari al 75,1% e al 9,3% del totale lombardo. Segnali positivi incoraggianti in un contesto di crisi.
«Le difficoltà permangono – dichiara Carlo Edoardo Valli, presidente della Camera di commercio di Monza e Brianza -, ma credo che sia il momento di guardare con coraggio e prospettiva al futuro, mettendo in campo, a ogni livello, una pluralità di iniziative a sostegno delle imprese di nuova costituzione e consolidate per favorire quei percorsi di internazionalizzazione che, ora più che mai, riteniamo strategici per rilanciare le nostre imprese».