«Il nostro primo scopo è ricordare a tutti che c’è una guerra e, quindi, una ragione storica che torna oggi in questa Europa che dovrebbe essere terra di pace, di solidarietà e di sviluppo. Per questo come Azione cattolica ambrosiana, che fa parte del Coordinamento associazioni, movimenti e gruppi, siamo tra i promotori del cammino del 7 settembre», evidenzia Gianni Borsa, presidente diocesano dell’associazione, nell’annunciare la partecipazione alla Camminata per la Pace di giovedì 7 settembre.
«Al contempo, tuttavia, vogliamo anche fare memoria – aggiunge Borsa – di tutti i conflitti e tutte le guerre che oggi irrompono nella vita dei popoli, di milioni di persone, seminando in tante parti del mondo terrore, povertà, ingiustizie che si aggiungono a quelle che già la storia ci presenta. Costruire la pace oggi, riteniamo che richieda l’impegno di ciascuno. A livello politico, certamente, dove si invoca una soluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino, ma anche a quello dei comportamenti di ognuno di noi, nel quotidiano perché la pace si realizza anzitutto nei cuori, nelle relazioni interpersonali, nelle difficoltà, nell’edificare comunità in cui la giustizia, la democrazia, la libertà siano tutelate ovunque».
Borsa richiama il costante impegno, ora come nel passato, dell’Azione cattolica nazionale e ambrosiana, per la riconciliazione e la possibilità di agire concretamente in tale senso. «Pensiamo che sia fondamentale e certamente non secondario il significato del pregare e di farlo insieme. Pregare vuol dire mettersi davanti a Dio e agli uomini invocando ciò che è giusto per Dio e per gli uomini. Esattamente ciò che riguarda in primis una convivenza pacifica a tutela di tutti, a partire dai meno fortunati. Ecco perché abbiamo scelto di camminare uniti come Coordinamento che riunisce associazioni e movimenti laicali, per dire che pace e giustizia sono parte della vita di tutti i giorni e devono esserlo in ogni momento. Occorre abitare con questo spirito nella società, nella famiglia, nel Paese, nella scuola, nella vita, nel lavoro, nell’arte, nella comunicazione, ovunque viviamo i nostri giorni e l’impegno, come ci ha più volte richiamato il magistero dell’arcivescovo e ci insegna il Papa con i suoi gesti di pace e le sue parole».