«Il nostro ideale deve essere quello di costruire un’umanità nuova, aiutandoci vicendevolmente». Nella mattina in cui si inaugura la nuova sede nazionale del Banco Farmaceutico, che ha trovato ampi e luminosi spazi nella decina di locali dell’ultimo piano della casa parrocchiale, messi a disposizione dalla parrocchia di Ognissanti nel Decanato Vigentino, è questo il richiamo che l’Arcivescovo lascia alle tante persone che partecipano all’inaugurazione e benedizione della sede.
Tra loro, i vertici dell’Associazione, con il Consiglio di Amministrazione al completo e i molti parrocchiani che si riuniscono in chiesa, prima della cerimonia del taglio del nastro all’aperto, per una celebrazione della Parola.
«In questi ultimi 3 anni, il Banco Farmaceutico ha avuto uno sviluppo che nessuno avrebbe previsto. All’inizio della pandemia anche noi eravamo confusi come tutti, ma poi ci siamo messi in gioco, imparando un mestiere nuovo, comprando mascherine e strumenti anti-Covid, attraverso la generosità di tanti donatori e realizzando rapporti istituzionali», dice, nel suo saluto iniziale, il presidente Sergio Daniotti, che aggiunge. «Nel 2022 è arrivata la guerra e, allora, ci è stato chiesto di acquistare farmaci per aiutare gli amici ucraini e siamo riusciti ad arrivare negli ospedali di quel Paese. È importante fare le cose insieme: oggi ci troviamo in una parrocchia e siamo a casa, non abbiamo una sede, ma una famiglia», conclude Daniotti, ringraziando l’Arcivescovo, la comunità di Ognissanti e il parroco don Federico Cretti, che è accanto al vescovo Delpini come gli altri membri della diaconia e il vicario episcopale per la Zona I-Milano, monsignor Carlo Azzimonti.
Presente, tra gli altri, anche Carla Bianchi Iacono la presidente del Centro di Assistenza Legale e Medica Cardinal Schuster che fa parte del Banco. Dopo l’ascolto di un brano del capitolo 12 della Lettera ai Romani, la riflessione dell’Arcivescovo è sul concetto di carità, sul cui significato verte una domanda del direttore del Banco, Franco Lo Mauro che chiede che cosa sia la carità per una realtà che è religiosa, perché affonda le proprie radici nella Dottrina sociale della Chiesa e, insieme, laica, come è scritto nello statuto.
La carità come partecipazione all’opera di Dio
«Qualcuno può dire che la carità è un lavoro, che è un aiuto alle persone o che realizza un’opera che dà gloria a Dio e beneficio alla gente», osserva subito il Vescovo. «Il capitolo 12 della Lettera ai Romani – con l’appello di Paolo a una carità che non sia ipocrita – può essere letto come una sorta di manifesto laico delle buone maniere ma, in realtà, essendo parte della Lettera ai Romani, che ha il suo centro nella salvezza portata da Gesù, è anche altro. Penso che non dobbiamo essere troppo preoccupati di distinguere tra laico e religioso, ma piuttosto di comprendere fino a dove ci porta l’operare, per fare del bene, che può essere inteso come volontariato, come lavoro o come essere collaboratori del Signore. La visione cristiana della vita è entrare in profondità in tutto questo, sapendo che anche nel gesto minimo – ordinare i farmaci, distribuirli – si compie un’opera meravigliosa. Paolo ci invita a tenere vivo lo spirito che dice la verità profonda anche del gesto minimo».
E arriva, così, anche una raccomandazione rivolta ai presenti. «Vigiliate perché l’elemento organizzativo non faccia dimenticare l’idealità. Non stiamo gestendo solo un’impresa, ma ci deve stare a cuore l’ideale di essere una comunità nuova che si aiuta vicendevolmente. Diventare un punto di riferimento importante può riservare anche dei pericoli: conserviamo lo spirito di partecipare, come fratelli, al progetto e al dono di Dio. Viviamo perché c’è una vocazione».
Infine, il taglio del nastro tra la gente, la visita e la benedizione della sede, per una mattinata che si conclude con il momento conviviale in oratorio, preparato dalla poco lontana Associazione “Nocetum”.
I numeri del Banco Farmaceutico
Durante la scorsa Giornata del Banco sono stato raccolte 598 mila confezioni di medicinali pari a un valore di 4,9 milioni di euro. Aiuteranno 400 mila persone povere sostenute da più di 1800 realtà caritative e assistenziali presenti in tutta Italia. In Lombardia, 159 mila euro pari a un valore di oltre 1,3 milioni. L’organizzazione opera anche all’estero, per dare una riposta al bisogno di salute della popolazione più fragile colpita da emergenze sanitarie: recentemente, ha inviato 300 mila euro di beni sanitari in Siria a Turchia e, da marzo 2022, oltre 19 milioni di euro di beni sanitari per la popolazione ucraina