Saranno celebrati sabato 29 gennaio, alle 11, nella chiesa di San Pietro in Sala (piazza Wagner, Milano), i funerali del giornalista Matteo Scanni, scomparso a 51 anni in seguito a una malattia.
Nato a Milano il 14 ottobre 1970, Scanni aveva iniziato la sua carriera giornalista nelle testate della Diocesi di Milano, in particolare i settimanali Città Nostra di Sesto San Giovanni e Il Resegone di Lecco. Entrato nella struttura di comunicazione dell’Università Cattolica, nel 2001 ne aveva coordinato la Scuola di Giornalismo (dove insegnò Giornalismo televisivo d’Inchiesta), per poi assumerne la direzione delle testate.
Inchieste, libri e testi teatrali
Da freelance realizzò diversi videoreportage, tra i quali Il paese del maiale sulle contraffazioni alimentari (per Rai 3) ed Euskal kronikak sui Paesi Baschi (per Rai Sat). Con Peace Reporter realizzò il documentario The Iron Curtain Diaries 1989-2009.
Insieme a Ruben H. Oliva scrisse ‘O sistema (Rizzoli, 2006), con cui vinse il Premio Ilaria Alpi 2006 sezione Produzione, e con Leonardo Brogioni e Angelo Miotto L’Italia chiamò (Edizioni Ambiente, 2009). Realizzò inchieste e reportage per Il Mondo, Corriere Lavoro, Corriere della Sera, L’Espresso, D Donna e Diario.
Fu anche drammaturgo, scrivendo per il teatro Cinque pezzi fragili, Quel che resta di via Adda e il monologo radiofonico Il giornalista invisibile. Con Angelo Miotto e Gianluigi Gherzi fu autore e interprete dello spettacolo Errata Corrige. Il Giornale a Teatro.
Fondò e fu presidente di DIG – Documentari, Giornalismi, Inchieste, premio internazionale dedicato al giornalismo investigativo, che si svolge dal 2015 a Riccione. Fondò e diresse la pubblicazione Maize.
Il ricordo dei colleghi
Così lo ricorda la Scuola di Giornalismo Università Cattolica: «È con dolore e sconcerto che la Scuola di Giornalismo Università Cattolica apprende e comunica la scomparsa del suo direttore delle testate, il giornalista Matteo Scanni. Il direttore accademico Marco Lombardi, tutti i colleghi del board, il personale docente, i tutor, gli allievi e gli ex allievi si stringono alla famiglia nel suo ricordo. Grazie Matteo, per avere fatto diventare questa scuola un luogo di giornalismo vivo, presente, che continua nelle generazioni. Non ti dimenticheremo mai».
Così invece lo ricorda DIG: «Con immenso dolore l’associazione si stringe attorno al suo Presidente Matteo Scanni, scomparso ieri all’età di 51 anni a Milano, e a Sofia, Sara, Susanna, i suoi fratelli e i suoi genitori. Matteo, socio fondatore dell’associazione DIG e di DIG Festival, ha dato forma, visione e carattere al nostro progetto, facendone una delle cose in cui ha più creduto e per cui si è più speso, fino a ieri. Il suo impatto su DIG continuerà nel presente e nel futuro, nelle nostre azioni e nelle nostre idee, e vivrà nelle menti e negli occhi di chi ha avuto la fortuna di incrociarlo durante questi anni. Solo pochi mesi fa, durante l’ultima edizione di DIG, Matteo ha detto poche parole che dicono molto del suo spirito e della sua volontà: “Vi promettiamo di ritornare da voi, più agguerriti di oggi. Informali come al solito, ma più anarchici. Più punk. Più cattivi. Sempre gentili, ma più radicali”. Matteo, noi siamo con te. Ancora una volta, oggi e per sempre, Stay Gold».