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Evento

A Milano oltre 500 familiari di vittime innocenti delle mafie

Martedì 21 marzo la Giornata della Memoria e dell'Impegno, promossa da Libera e Avviso Pubblico in collaborazione con la Rai

13 Marzo 2023
Foto Siciliani / Gennari

C’è un’Italia che si ribella all’indifferenza, all’illegalità, alle mafie e alla corruzione che devasta i beni comuni e ruba la speranza. Un’Italia consapevole che la convivenza civile e pacifica si fonda sulla giustizia sociale, sulla dignità e la libertà di ogni persona. Un’Italia che il 21 marzo si mobilita con momenti di lettura, di riflessioni, di incontri per ricordare 1069 nomi delle vittime innocenti delle mafie in occasione della Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si svolgerà a Milano, promossa da Libera e Avviso Pubblico sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica, in collaborazione con la Rai e con il patrocinio del Comune di Milano e della Regione Lombardia (vedi qui il programma).

La Giornata, promossa da Libera, dal 2017 è stata riconosciuta dallo Stato e vedrà una grande partecipazione: giovani, associazioni, gruppi, rappresentanti delle istituzioni, del sindacato, del mondo della scuola, della cultura, dello sport.

Un cammino che dura tutto l’anno

Il 21 marzo, non è mai stata una data fine a se stessa, ma sempre la tappa di un impegno che dura 365 giorni all’anno nelle scuole, nelle università, nelle associazioni, nelle parrocchie e dovunque i cittadini vivono quella responsabilità per il bene comune che è il primo antidoto al male delle mafie e della corruzione. Dopo tredici anni Libera torna in Lombardia, torna a Milano. Dopo gli anni difficili della pandemia è possibile colmare anche fisicamente le distanze e tradurre il “noi” che da sempre anima l’impegno di Libera in un grande e caloroso abbraccio agli oltre 500 familiari di vittime innocenti delle mafie che arriveranno nel capoluogo lombardo da tutta Italia. Persone da sostenere, ma anche preziose compagne del nostro impegno.

Il programma

Il 21 marzo a Milano si svolgerà un corteo con partenza alle 9 da corso Venezia per arrivare a piazza Duomo, dove alle 11 inizierà la lettura dei nomi delle vittime innocenti delle mafie. Semplici cittadini, magistrati, giornalisti, appartenenti alle forze dell’ordine, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per mano delle mafie solo perché, con rigore, hanno compiuto il loro dovere. Alle 11,45 intervento conclusivo di Luigi Ciotti. Nel pomeriggio si svolgeranno i seminari di approfondimento (vedi qui il programma) e proiezioni (vedi qui il programma) per gruppi e scuole.

Lunedì 20 marzo Milano abbraccia le centinaia di familiari provenienti dalla Calabria, Sicilia, Puglia, Campania e dal Nord Italia che si ritroveranno alle 15 presso l’Università Statale di Milano per l’Assemblea nazionale; a seguire alle 18 Veglia ecumenica presso la Basilica di Santo Stefano Maggiore, presieduta dall’Arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini.

A trent’anni da via Palestro

Libera ha scelto di tornare a Milano perché quest’anno ricorre il trentennale della strage mafiosa di Via Palestro, in cui persero la vita cinque persone e per ribadire che mafia e corruzione sono un problema nazionale e internazionale e perché nell’epoca delle mafie “imprenditrici” che sparano di meno non per sopraggiunti freni morali, ma grazie ad un sistema economico globale che permette loro di arricchirsi quasi nell’ombra e senza destare troppi allarmi. Diventa fondamentale denunciare il rischio di una sottovalutazione del fenomeno mafioso e ribadire che non esiste territorio, né Regione, né Stato che possano dirsi esente da questo parassita della democrazia.

«È possibile» è il titolo di questa edizione, un titolo incoraggiante e impegnativo al tempo stesso (leggi qui la presentazione). È possibile infatti realizzare una società senza mafie e corruzione se tutti noi viviamo con maggiore forza le responsabilità che ci assegna la Costituzione e se la politica ritorna alla sua originaria vocazione di custode e promotrice del bene comune. Cioè, se, nell’epoca dell’individualismo di massa e dell’interesse privato, facciamo prevalere l’etica del “noi”, l’etica della condivisione e della corresponsabilità.

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