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Televisione

Tv2000, perché ne vale la pena

Ne parla il direttore Dino Boffo: «La professionalità e la freschezza possono fare miracoli»

7 Gennaio 2013

Qual è la funzione “ispiratrice” di una piccola tv come Tv2000? Il direttore Dino Boffo offre alcune importanti risposte nella sua newsletter di questa settimana. Boffo parte da lontano: «Nella mia non brevissima esperienza di animatore del quotidiano cattolico Avvenire – scrive -, avevo sperimentato in prima persona che cosa significa stare nel libero mercato come tutti gli altri media, senza vantare pretese o esibire stemmi, ma semplicemente facendo affidamento sulle proprie attitudini, la propria pervicacia, e la fantasia collegata ad un’identità che mai si può smettere, perché – questa sì – è un’inesausta ragione di curiosità sul mondo». Ebbene, prosegue, «non l’avrei preventivamente mai immaginato, eppure lo stesso cliché mi succede oggi di sperimentarlo in un diverso ambito, che è quello televisivo. Con Tv2000, riusciamo ad interessare davvero non quando rincorriamo gli altri sul loro stesso terreno, quasi scimmiottando le loro performance, ma se stiamo noi caparbiamente sul nostro, riuscendo ad attirare l’attenzione degli altri su un destino che, forse loro stessi non lo sanno ancora, è realmente comune».

In questo senso, osserva il direttore di Tv2000, «trovano spiegazione ormai quasi tutti i diversi segmenti del palinsesto della nostra emittente. La quale probabilmente non è destinata a diventare una delle prime, per fruizione e ascolti». Infatti, «la tv è un mezzo troppo complesso e troppo costoso per nutrire da dentro la realtà cattolica una simile ambizione. Né possiamo dimenticare il clima di radicale secolarizzazione in cui ci si trova immersi, dove per scegliere fra i trecento e più canali disponibili le proposte di Tv2000 occorre capitarci, se non per caso, certamente perché sollecitati o motivati». Di qui «la domanda che talora anche senza particolare malizia ci si pone: ne vale la pena?». La risposta che nel tempo Boffo ha maturato, «per niente tributaria ad autogiustificazioni strumentali», è che «simili iniziative conviene senz’altro tentarle. Anche per il solo fatto di esistere, per il coraggio di esserci in faccia al mondo, per i piccoli miracoli che realizzano nel rapporto costi-risultati, questi media hanno una loro intrinseca vocazione “calmieratrice”».

Per il direttore di Tv2000, «non è vero che è impossibile oggi interpretare un giornalismo non gossiparo, o una televisione non piegata allo svakking. È assolutamente invece fattibile, e talora può anche esibirsi con performance meritevole di qualche attenzione». Insomma, «è una mera scusa nascondersi dietro la motivazione dei gusti deteriorati del pubblico o alla non rintracciabilità oramai di un vissuto obiettivo da raccontare. La professionalità e la freschezza possono fare miracoli. Se non fosse eccessivo, mi verrebbe da dire che sono dei piccoli miracoli di Cana». Diversamente, chiarisce Boffo, «non si capirebbe perché una tv come la nostra, sia oggi – suo malgrado – fonte di ispirazione per così tanti programmi vaganti nelle reti ammiraglie». Si tratta di un’«osservazione esagerata e partigiana?». «Provare per credere, analizziamo cioè criticamente l’offerta televisiva odierna e poi ne riparliamo», è la sfida lanciata dal direttore di Tv2000.