Anche il Servizio per l’informazione religiosa (Sir) apre un canale YouTube. Perché un’agenzia come il Sir decide di affrontare la sfida delle immagini? Non bastano le parole nitide, scolpite sui take di agenzia come sulla carta dei settimanali cattolici, sulla homepage o rilanciate da altri media?
No, al tempo del web 2.0 le parole non bastano più per restituire la complessità della vita. Oggi la comunicazione, dicono gli esperti, è sempre più interattiva e convergente. Per non parlare dell’esplosione dei social network che, persino senza volerlo, aggiungono informazione a informazione, opinione a opinione. Come lo fanno? Con le parole, sempre importanti, ma anche con le immagini. Con i volti e con i racconti filmati, con i frammenti rubati alla vita di strada e con le fotografie, le musiche e le narrazioni più originali, dove la fantasia è padrona assoluta del campo. Dinanzi a tanta ricchezza di vita, fede e comunicazione, anche il Sir ha deciso di dotarsi di un proprio canale YouTube.
Un canale che comincia la sua avventura con un evento speciale, proprio per mettersi alla prova, per tentare di vincere la scommessa di un racconto per parole, immagini e volti. Quale evento migliore della Gmg di Rio? Il Sir sarà presente con i suoi giornalisti, a fianco e in mezzo ai giovani che vivranno un’esperienza memorabile per la loro vita e per la loro fede. Impareranno insieme a comunicare con le immagini.
Parlando del mondo globalizzato, qualcuno ha detto che questo è un tempo ricco di mezzi e povero di fini. Non è il caso del Sir, che si pone fini grandi. Come grandi sono le motivazioni che spingono milioni di giovani a raggiungere Rio de Janeiro da tutto il mondo per pregare insieme a Papa Francesco.