Il servizio del telegiornale sulla donna senzatetto che scatena le telefonate dei telespettatori per offrirle una casa. Il giornalista che entra davvero nella realtà, prendendo in braccio un piccolo profugo perché il papà sfinito non ce la fa più, invece di fare uno sgambetto perché chi scappa e cade è molto “televisivo”. È la comunicazione che non ti aspetti, quella che non ha paura di mettere in video il bene che esiste. Senza urlare, senza fare scoops fini a se stessi, senza il “pastone” dove i passaggi dei politici devono essere curati con il bilancino del farmacista.
Quando, l’anno scorso, Tv2000, presentò il suo nuovo corso presso il Museo diocesano di Milano, i dubbi per una scommessa che poteva parere rischiosa, ma certamente coraggiosa, erano notevoli. Ma quando, nella stessa splendida cornice della Sala delle Arciconfraternite, si racconta del successo degli dodici ultimi mesi, la soddisfazione è ancora più evidente e forte.
Ci sono tutti, i vertici dell’emittente, i direttori, i conduttori, chi sta ogni giorno davanti e dietro le telecamere. E poi c’è l’editore, la Conferenza Episcopale Italiana, nella persona del segretario generale monsignor Nunzio Galantino. Che, in apertura della presentazione del palinsesto della nuova stagione 2015-2016 in programmazione dall’8 settembre scorso, dice: «È andata bene, molto bene, occorre continuare su questa strada. Tv2000 si inserisce nella complessità senza semplificazione, con un parlare chiaro, una parresia che ne fa una realtà esemplare, capace di dire come si deve fare televisione». E fa anche una raccomandazione: «Girate alla larga dai peccati dei media quali la calunnia, la banalizzazione, la menzogna. Oggi ciò che è deficitario è l’incontro. Contribuite, come televisione in uscita, alla Chiesa in uscita di papa Francesco. Preferisco che qualche volta si sbagli, piuttosto che essere troppo prevedibili. È bella una televisione che anticipi, che abbia la voglia di dire e di fare qualcosa di bene. E i nostri numeri testimoniano che questo piace». «La Cei sta facendo investimento sul campo mess-mediale, nella consapevolezza che una Chiesa impegnata nella nuova evangelizzazione deve collocarsi nel contesto della società odierna, raccogliendo le sfide di oggi», aggiunge monsignor Coccia, presidente della Fondazione “Comunicazione e cultura” della Cei.
Dal direttore dell’informazione Lucio Brunelli arrivano dati che, se non fossero veri e verificati, si farebbe fatica a credere. Ci sono – e su questo nessuno ha dubbi – un milione di persone che pregano ogni giorno con Tv2000, ma anche poco meno di un milione che seguono i telegiornali e i cinque appuntamenti informativi giornalieri. Mezzo milione di spettatori, inoltre, riflettono e si interrogano sul mondo. Tra le 7 e le 10 Tv2000 è la nona televisione nazionale, a soli 0,6 punti di share dalla sesta posizione, sopra Mtv, ma soprattutto colossi come Rainews e Sky. Nella fascia tra le cinque e le sette del pomeriggio, si sale all’ottavo posto, senza dimenticare che l’emittente registra il più alto indice di permanenza ai programmi. In sintesi, in un anno, l’emittente della Conferenza Episcopale italiana è cresciuta del 15,15%, con un incremento di quasi 200 mila telespettatori al giorno, passando da una media di due milioni e 700 mila utenti agli attuali tre milioni.
Insomma, un successo costruito su ventuno programmi, che spaziano dai “classici” di sempre – il Rosario da Lourdes, le dirette con Francesco e il “Diario del Papa” – all’informazione, dalle rubriche di intrattenimento (pensato) a quelle dedicate alla salute, ai viaggi, ai borghi d’Italia, alla cucina, alle storie, a spazi di servizio utili alle persone; dal cinema alla grande cultura, con Dante, per esempio, proposto in prima serata. E poi ci sono i social: nel solo settembre, ventisei milioni di visualizzazioni sul canale You Tube, otto milioni di fans su Facebook, l’ormai prossimo avvio di una nuova App e di Tv2000day, che impaginerà tematicamente gli argomenti e i programmi, divenendo un giornale online. Nuova anche la concessionaria di Pubblicità, PRS di Milano.
E tutto perché – come recita lo slogan scelto -, “Se ci credi, la vedi”, dove la parola “credere” non è rivolta solo ai credenti, ma a tutti, perché «vedi Tv2000 se credi nell’uomo, negli altri e in ciò che tutti condividiamo, come mettere su famiglia, assumere un giovane, aiutare chi è in difficoltà, accogliere un immigrato. Questa e la nostra visione, anzi tele-visione». Parola di Alessandro Sortino, volto notissimo, conduttore di punta e direttore creativo dell’emittente.