Perché abbiano la vita in abbondanza. Dare la vita nel ministero è il titolo del sussidio preparato dal Vicariato per la Formazione permanente del Clero per l’anno pastorale 2023-2024. Sarà disponibile per l’inizio di settembre ed è prenotabile entro il 20 agosto attraverso questa scheda. Ecco la lettera con cui di monsignor Ivano Valagussa, Vicario episcopale per la Formazione permanente del Clero, presenta il testo ai Decani.
«Chi crede in me ha la vita». Questa affermazione, tratta dal Vangelo di Giovanni e richiamata dall’Arcivescovo nella sua Proposta pastorale, è rivolta anche a noi, preti e diaconi che ci apprestiamo a iniziare il nuovo anno pastorale. Molti e complessi sono gli impegni pastorali che condivideremo con tanti fratelli e sorelle nella fede, ma non per questo siano motivo di affanno, frustrazione e scoraggiamento. Siano vissuti in quel «sì» dell’ordinazione presbiterale e diaconale che è professione di fede in Cristo Gesù, Signore della vita. E questa fede sia vissuta e testimoniata nel ministero come risposta alla sua quotidiana chiamata a ricevere la vita da Lui e a donarla con Lui, perché ogni uomo e donna possa rispondere alla chiamata di partecipare alla vita del Figlio di Dio, a essere cioè «figli nel Figlio».
È una fede in Lui che non teme le condizioni più difficili, si potrebbe anche dire impossibili. È il Vangelo che ce lo ricorda nel descrivere il dialogo di Gesù con Marta: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà» (Gv 11,25). Questa fede in Cristo, che ci permette di “rimanere” nella vita, richiede sempre una conversione da coltivare personalmente e insieme, anche come presbiterio: uscire dalla persuasione di «essere vivi per se stessi» per entrare nella fiduciosa consapevolezza di «vivere di una vita ricevuta e da donare». La proposta di formazione del clero vuole mettersi a servizio della cura di questa fede che ogni presbitero e diacono è chiamato a coltivare nel ministero, per dare qualità alla propria vita a servizio della vita di fede dei fratelli.
Nella prima parte di questo Quaderno sono offerte sette meditazioni che prendono spunto dal brano di Vangelo del Buon Pastore: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Presbiteri e diaconi, personalmente oppure in piccoli gruppi, potranno meditare e riflettere sul fatto che la vocazione di Gesù è quella di essere datore di vita, e di una vita non solo sufficiente e necessaria, ma anche abbondante: pane per cinquemila persone, pelle di primavera per dieci lebbrosi, pietra rotolata via per Lazzaro, cento fratelli per chi ha lasciato la casa, perdono per settanta volte sette, vaso di nardo per 300 denari, sei giare di vino buono per le nozze.
Questa vita abbondante è quella di Dio, che il Padre ha donato attraverso la Pasqua del suo Figlio Gesù e ha riversato nei nostri cuori con il dono dello Spirito. Questa vita viene solo da Dio, perché solo il suo abbondante amore può vincere con il perdono il peccato, la morte. E questa pienezza di vita chiede di essere accolta, coltivata e testimoniata; richiede di essere donata partecipando al suo dono di vita, al suo offrirsi sulla croce. È il mistero del frutto abbondante del chicco di grano, che caduto in terra porta molto frutto.
Nella seconda parte il Quaderno offre 4 schede per i lavori di riflessione e confronto negli incontri delle fraternità del clero nei Decanati. I temi sono quelli su cui il Consiglio presbiterale ha lavorato (prima scheda sulla cura delle vocazioni al presbiterato) e lavorerà durante l’anno pastorale (schede sul rinnovo dei Consigli pastorali delle parrocchie e delle Comunità pastorali, la Pastorale universitaria, l’Iniziazione cristiana). La scelta di questi temi ha come obiettivo quello di rendere più partecipe il clero alle sessioni di lavoro del Consiglio presbiterale.
La terza parte poi presenta alcune iniziative di formazione che come presbiteri e diaconi siamo chiamati a vivere insieme al laicato e alle persone consacrate. Tra queste proposte di formazione merita una particolare attenzione quella chiamata «Pellegrini di speranza». Si tratta di un percorso che intende attingere alla ricchezza del Concilio Vaticano II (in particolare della costituzione Gaudium et Spes) per affrontare alcuni temi di attualità. Nel “respiro” del Concilio siamo chiamati a proseguire il cammino di Chiesa e a prepararci – questo il suggerimento di papa Francesco – al prossimo Giubileo 2025. Quattro appuntamenti a cui partecipare rivolgendo l’invito a laici e consacrate/i della propria parrocchia o Comunità pastorale.
Infine nel calendario (quarta parte) sono presentati tutti gli appuntamenti formativi in Diocesi e nelle Zone pastorali, per anno di ordinazione e per alcuni servizi specifici nella pastorale. Fra questi merita attenzione l’appuntamento zonale del clero con l’Arcivescovo, occasione preziosa per l’incontro con lui e per una conversazione fraterna su temi che l’anno pastorale propone.
Viviamo di una vita ricevuta come dono di Dio! Viviamo il ministero come vocazione a donare per amore la nostra vita come il Signore Gesù. Buon Anno pastorale!