Testimonianza di Pierluigi Marzorati
Essere cristiani nel mondo dello sport sembrerebbe una contraddizione se commettiamo l’errore di pensare allo sport come partecipazione allo stadio o davanti al televisore, domenicalmente o bisettimanalmente a "Campionati professionistici italiani di sport" che vanno per la maggiore, e non perchè questi non siano meritevoli di rispetto o di considerazione, ma semplicemente perchè qualcuno sta cercando di "usare" una o più discipline sportive secondo i propri (certe volte non proprio puliti) interessi.
Personalmente non mi sembra nemmeno giusto puntare il dito unicamente contro chi ha sbagliato (che comunque deve essere punito per ciò che ha commesso) ma credo che vada messo in discussione il sistema di gestione dello sport professionistico italiano, pensando alla perdità di credibilità in merito alla trasparenza dei bilanci, diversità di applicazione delle regole per chi sbaglia, società che spariscono e ricompaiono sotto altri nomi, persone che hanno partecipazione in diverse società, poca considerazione per il tifoso nelle scelte degli orari delle partite, stipendi che non hanno logiche, e si potrebbe andare avanti all’infinito.
Fortunatamente esiste un grandissimo esercito di persone che partecipano e praticano lo sport nelle più svariate discipline come veri cristiani. Questo lo si può trovare nelle cosiddette società minori, che se anche talvolta condizionate negativamente da esempi poco corretti che arrivano dall’alto, non si stancano di proporre e interpretare lo sport come un ambiente di crescita, di formazione e di socializzazione.
E’ lì che si trovano ancora dirigenti e allenatori che cercano di trasmettere ai ragazzi i veri valori dello sport quali impegno, sacrificio, spirito di squadra, coraggio, rispetto per gli altri… Io durante la mia non breve carriera di cestista, e anche a un certo livello, ho avuto la fortuna di avere avuto dirigenti e allenatori che hanno sempre anteposto questi concetti al puro risultato sportivo, guardando in particolar modo i risultati scolastici, il concetto dell’amicizia, del lavoro in palestra, e se ho ottenuto qualche risultato lo devo soprattutto a loro.
Penso che oggi lo sport abbia bisogno di dirigenti, allenatori e ovviamente atleti che facciano riscoprire i valori più importanti dello sport, sperando che si riesca veramente a ridare credibilità a un movimento sottoposto a un continuo processo di screditamento e che per risalire la china avrebbe bisogno veramente di GENS SANA IN SPORT SANO.