Riprendono gli incontri di formazione in occasione dell’Anno della Vita consacrata, promossi dalla Diocesi di Milano in collaborazione con la Facoltà teologica dell’Italia settentrionale («Centro studi di spiritualità») e con gli organismi rappresentativi degli Istituti di Vita consacrata (Cism – Usmi – Ciis).
Dopo aver trattato delle conseguenze dei grandi cambiamenti sociali sulla Vita consacrata e della sua originaria ecclesialità (18 aprile) e dopo aver messo a tema il Vangelo come fondamento della sequela di Cristo casto, povero ed obbediente (30 maggio), il prossimo appuntamento, sabato 24 ottobre, avrà come tema la «dimensione profetica».
Quale rapporto tra Vita consacrata e profezia? Proprio papa Francesco lo ha ricordato con forza nella lettera apostolica scritta in occasione dell’inizio dell’Anno per la Vita consacrata: «La nota che caratterizza la Vita consacrata è la profezia… la radicalità evangelica non è solamente dei Religiosi: è richiesta a tutti. Ma i Religiosi seguono il Signore in maniera speciale, in modo profetico. È questa la priorità che adesso è richiesta: essere profeti che testimoniano come Gesù ha vissuto su questa terra. Mai un Religioso deve rinunciare alla profezia».
La profezia non è certo parola scontata; forse, a volte, abusata. Il profeta è amico di Dio, ascolta la divina parola e la comunica agli uomini, denuncia con franchezza il peccato e annuncia la fedeltà di Dio al Suo amore. Cosa vuol dire essere profeti oggi, nel tempo in cui si è compiuta la nuova ed eterna alleanza? Il Concilio Vaticano II ci ha parlato di profezia nel capitolo II della «Lumen gentium» (Lg), sul «Popolo di Dio», affermando l’importanza decisiva dei carismi nella Chiesa (Lg 12).
La Vita consacrata si colloca al cuore di questa dimensione profetica. Il cardinale Angelo Scola ha ricordato che «la Vita consacrata è profezia vivente di Cristo luce delle genti. I consacrati, in mezzo al popolo santo di Dio, sono chiamati ad essere profeti per tutti della pienezza umana che la vita in Cristo rende possibile» (omelia del 2 febbraio 2012).
Come mostrare con la stessa forma di vita l’uomo nuovo che Gesù Cristo è venuto a portare? Per approfondire questo tema interverranno alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, nella mattinata di sabato 24 ottobre, Grazia Papola e Nicla Spezzati. La prima, biblista appartenente alle Orsoline di San Carlo, ci illustrerà la figura del profeta e della profezia come paradigma della Vita consacrata. Suor Nicla Spezzati, delle Suore Adoratrici del Sangue di Cristo, Sotto-segretario della Congregazione per gli Istituti di Vita consacrata e le Società di Vita apostolica, a partire dal suo speciale osservatorio ecclesiale, ci offrirà una visione peculiare della dimensione profetica della Vita consacrata, a cui sono chiamati Consacrati e Consacrate all’inizio del terzo millennio cristiano. L’incontro è raccomandato ai membri di Vita consacrata e a tutti coloro che sono interessati a temi vocazionali.