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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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A Triuggio

Villa Sacro Cuore, la nuova casa

Il benvenuto del direttore della sede di ritiri spirituali della Diocesi, dove il cardinale Tettamanzi ha deciso di risiedere

don Luigi BANDERA Direttore Villa Sacro Cuore - Triuggio

14 Settembre 2011

Nell’ottobre 2010, durante una pausa della riunione del Consiglio pastorale diocesano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, vedendomi maneggiare libri e relativi scatoloni, mi dice: «Ho bisogno anch’io di scatoloni per libri, perché fra poco dovrò traslocare». «Non si preoccupi, quelli della Curia certamente provvederanno a tutto». Poi, facendosi leggermente più pensieroso mi dice: «E se dovessi venire ad abitare in Villa Sacro Cuore?». Gli rispondo prontamente: «Nessun problema: la casa è già sua, l’appartamento è quello che sta usando: tutto è già pronto. Quando viene?». Ci lasciammo con il sorriso reciproco.

Il 2 novembre 2010 gli ho mandato questa lettera: «Eminenza, la solo lontana possibilità che lei venga ad abitare a Villa Sacro Cuore, mi ha beneficamente agitato. Se questa è la volontà di Dio, se questa sarà la sua decisione, la mia disponibilità e la mia gioia sarà grande. Perché scegliere Triuggio? È una casa di spiritualità della diocesi di Milano. È frequentata per ritiri, incontri, formazione, silenzio e preghiera. È un po’ lontano da Milano: sufficiente per selezionare le visite. È un po’ vicino a Renate: sufficiente per sentirsi ulteriormente a casa. Il parco è un incanto: favorisce il passeggiare meditativo. Le celebrazioni sono attuabili nelle cinque cappelle. La presenza di gruppi spirituali può darle la possibilità, se e quando vuole, di confessare, predicare, celebrare, essere guida spirituale. Per il cibo c’è il servizio mensa, mezzogiorno e sera, oppure si può usare una delle cucine dei sacerdoti o delle suore. Come locali da usare è l’attuale appartamento del Cardinale: camera con studio e bagno; tre camere con bagno (famigliare, cucina, salottino). In attesa di una risposta positiva, con cordialità. Don Luigi».

Con il consiglio del Vicario generale, monsignor Carlo Redaelli, e dei suoi collaboratori, il Cardinale decide di venire in Villa Sacro Cuore. Il competente Ufficio tecnico della Curia,sotto la guida del Moderator Curiae, monsignor Gianni Zappa, e la disponibilità finanziaria della Diocesi, è iniziata la trafila dei permessi della Sovraintendenza, dei progetti, degli appalti… Dalla fine di luglio l’appartamento è pronto. I mobili sono stati preparati dal signor Antonio Tettamanzi, fratello del Cardinale, e dei suoi due nipoti. Lo studio ha una bellissima visione sui parchi della Villa e sulla Brianza; di lì si vede anche una parte di una guglia del Duomo, appositamente portata in Villa per interessamento della Fabbrica del Duomo.

L’accoglienza da parte mia, delle suore e del personale della casa è a cuore e braccia aperte. Il Cardinale potrà portare a termine i numerosissimi impegni già presi e poi dedicare più tempo alla relazione con Dio. Il giusto relax è favorito del verde, con sottofondo «musicale» di tanti e diversi uccellini, e con il veloce passare di allegri scoiattoli. Passeggiando potrà sostare, oltre che alla grotta di Lourdes, anche davanti alla grande statua della Madonna del Sabato Santo che gli dirà: «Spera ancora, la fatica finirà». Il gruppo Fatima con Maria, Giacinto, Lucia, Francesco e due pecorelle, lo inviteranno alla preghiera. In Villa potrà incontrare sacerdoti, suore, gruppi parrocchiali, associazioni che vengono a fare una giornata di ritiro. Si sentirà ancora un Padre vivo in mezzo a una moltitudine di figli; si sentirà un Pastore saggio ancora circondato da tante affettuose pecorelle.