Circola su Whatsapp un testo contenente diverse affermazioni che non rispondono a verità.
L’anonimo, almeno per me, estensore afferma che «l’arcivescovo, Mario Delpini, attraverso il prefetto dell’Ambrosiana, Marco Ballarini consente a un’esoterista e occultista famosa […] di esporre i suoi obbrobri negli spazi della Curia, e persino in una chiesa».
Debbo necessariamente precisare:
1. che l’Arcivescovo non è a conoscenza di questo progetto che è stato approvato, come decine di altri che in continuazione vengono realizzati in Ambrosiana, dal Collegio dei Dottori;
2. che la mostra non è mai stata pensata né per la chiesa di San Sepolcro, né per la Cripta appena restaurata, ma per la sala cosiddetta “Sottofedericiana” che non è assolutamente un ambiente sacro;
3. che le foto e i video previsti non hanno niente, ovviamente, di satanista e di occultista, ma riguardano, molto semplicemente, santa Teresa d’Avila;
4. che la proposta ci è stata fatta dal professor Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Casa Testori – la cui onestà intellettuale credo nessuno possa mettere in dubbio – per offrire «un’esperienza di arte contemporanea che incrocia il patrimonio iconografico della tradizione. Si potrebbe parlare, in questo caso, quasi di una “reinterpretazione” della Santa Teresa del Bernini».