All’avvio di un nuovo anno pastorale, nei fedeli, ma anche nei tanti interessati alla Scrittura che si definiscono “in ricerca”, si conferma la crescente consapevolezza della necessità di una conoscenza biblica approfondita. E questo nella logica di quanto insegna il Concilio Vaticano II, con la Costituzione Sacrosanctum Concilium, ossia – come ricorda spesso il cardinale Scola – che quando si ascolta la Parola è Gesù stesso che ci parla.
Lo conferma don Matteo Crimella, responsabile del Servizio diocesano per l’Apostolato biblico, docente alla Facoltà teologica dell’Italia settentrionale, che osserva: «Nella nostra Chiesa sono tante le iniziative, alcune di carattere accademico e con un loro percorso di alto profilo, ma molte altre sono meritoriamente rivolte a un pubblico più ampio. In questo ultimo contesto, vorrei sottolineare i Gruppi di Ascolto che hanno una grande tradizione e gli Itinerari biblici proposti ai Decanti, iniziati circa vent’anni fa dall’allora don Pierantonio Tremolada – ora Vescovo ausiliare e Vicario episcopale per l’Evangelizzazione e i Sacramenti – e che continuano ora come preziosa occasione formativa».
I Gruppi di Ascolto sono importanti, ma, forse, poco conosciuti e collegati. Occorre migliorare su questo versante?
Certamente i Gruppi sono una realtà capillarmente diffusa. Furono ideati dai Padri Oblati di Rho come strumento di preparazione e di prosecuzione delle missioni e, successivamente, fu il cardinale Martini ad affidarne la responsabilità all’Azione Cattolica, per sottolineare il collegamento con la diocesanità. Poi, il cardinale Tettamanzi diede loro un assetto ancora più preciso, per mezzo della pubblicazione del testo guida La Parola di Cristo abiti tra voi nella sua ricchezza. Attualmente ci troviamo in una situazione che si potrebbe definire curiosa, perche non sappiamo quanti siano i Gruppi di Ascolto…
Qualche progetto per risolvere questa situazione?
Si è pensato di fare una mappatura per capire quanti sono, dove operano e chi vi partecipa, al fine di promuoverli, anche perché non dimentichiamo che i Gruppi stessi si riuniscono nelle case e vengono guidati da animatori laici. Il loro ruolo è, quindi, particolarmente cruciale per la crescita comunitaria e personale nella fede e nell’ascolto della Parola di Dio. Il 15 ottobre ogni parroco riceverà una lettera del vicario episcopale, monsignor Tremolada, e a partire da quella data si inizierà a raccogliere i dati. Il desiderio, forse il sogno, è avere un quadro preciso di questa bella realtà della Diocesi, per mettere a punto una proposta pastorale sempre più attenta alle persone.
Insomma, l’obiettivo, attraverso una sensibilizzazione sul tema, è di conoscere meglio la Parola di Dio, ma anche il “profilo” di coloro che la vogliono approfondire…
Sì. Per questo esistono alcune iniziative, una specificamente pensata per quei molti laici che, con passione e fedeltà, magari da tanti anni, animano in comunione con i sacerdoti i Gruppi nelle abitazioni. Per loro abbiamo pensato a un raduno generale – in aprile presso il Centro Pastorale di Seveso – che intende essere un momento in cui scambiare idee ed esperienze in vista della formazione. E, poi, ripeto, rimane fondamentale quella sorta di “censimento” dei Gruppi per cui invitiamo ogni parroco a rispondere.
Per quanto riguarda gli Itinerari biblici, quale sarà il tema orientativo di quest’anno?
Gli Itinerari sono una proposta formativa rivolta agli adulti delle comunità cristiane, attraverso sette incontri che si svolgono per altrettante settimane consecutive. Per esempio, sette martedì nel periodo che ci pare migliore, quello dei mesi di ottobre-novembre e gennaio-febbraio. Si offre e si analizza, così, la lettura di un intero libro biblico o di una sezione di esso. Il livello intende essere decanale. L’Anno della Misericordia ha suggerito a monsignor Tremolada, alla biblista Laura Invernizzi e a me di proporre alcune pagine del Vangelo di Luca, legate appunto alla Misericordia.