Per portare l’ecumenismo tra la gente è stato pensato un percorso di preparazione alla terza Assemblea Ecumenica Europea che si terrà a Sibiu in Romania dal 4 al 7 settembre prossimi. Anche l’incontro “Osare la pace per fede” è una tappa di avvicinamento all’Assemblea di Sibiu, che segue quelle di Basilea (1989) e di Graz (1997).
di Tomaso Zanda
Dal 4 al 7 settembre 2007 a Sibiu, Romania, si svolgerà la terza Assemblea Ecumenica Europea. Il raduno segue le orme dell’incontro di Basilea del 1989 e di Graz del 1997. Mentre il primo si svolgeva in un’area geografica a maggioranza protestante e il secondo in una a prevalenza cattolica, l’incontro di Sibiu vuole avvicinarsi al mondo ortodosso.
Durante l’Assemblea i delegati delle diverse Chiese cristiane si incontreranno per pregare, riflettere e meditare sul loro ruolo nella nuova Europa unita e allargata. Il fatto che l’incontro avvenga in una Romania entrata a far parte del circuito europeo è significativo di quell’apertura a Oriente del vecchio continente e delle sue Chiese. Quando si decise di scegliere Sibiu come sede non era scontato che questo paese riuscisse a far parte dell’Unione Europea. E’ proprio la Comunità Europea l’orizzonte di gran parte del cammino ecumenico iniziato a Basilea, pochi mesi prima della caduta del muro di Berlino.
La crescente secolarizzazione, il processo di integrazione dei nuovi Paesi dell’area dell’ex URSS, la globalizzazione economica e culturale, la crisi ecologica sono solo alcune delle sfide sociali e politiche che coinvolgono anche le Chiese e che richiedono analisi, riflessione, confronto, preghiera, illuminazione da parte di Dio per vivere da cristiani in Europa.
Il tema della luce risulta centrale nell’incontro di Sibiu già dal titolo “La luce di Cristo illumina tutti. Speranza di rinnovamento e unità in Europa”, scelto dal KEK (Consiglio delle Chiese Europee) e dal CCEE (Consiglio delle conferenze episcopali europee). Viene dalla necessità di capire come affrontare una realtà complessa, a volte complicata, dove Dio non è dato per scontato, anzi spesso è sconosciuto.
Sibiu non è dunque solo un appuntamento di vertice, ma ha bisogno di essere preparato con una coscientizzazione di tutte le comunità e recependo la voce di tutti. Per questo si è pensato ad un cammino di preparazione alla terza Assemblea ecumenica. Il primo appuntamento è stato a Roma nel gennaio 2006 dove 150 delegati, provenienti da 44 paesi dell’Europa si sono incontrati. Ne è venuta una lettera ai cristiani d’Europa che invita tutti i fedeli delle diverse Chiese ad impegnarsi per un’Europa che viva il Vangelo nella quotidianità e in profondità. La seconda tappa è iniziata a Pentecoste del 2006 e si è conclusa all’inizio del 2007 e comprende una serie di incontri sparsi per il Continente di sensibilizzazione, preghiera e riflessione. A febbraio 2007 a Wittenberg il terzo momento dove 150 delegati hanno discusso fra le altre cose del contributo della teologia al movimento ecumenico e del ruolo dei cristiani nel ruolo dei cristiani alla costruzione dell’Europa.
A Sibiu, quarta tappa, parteciperanno 2500 delegati. Il programma è basato su sei elementi principali: l’agorà, il luogo delle proposte, delle idee; le preghiere e le meditazioni bibliche, base delle assemblee; il programma culturale, concentrato sulla Romania; le celebrazioni con la comunità cristiane locali; i pellegrinaggi e i gemellaggi, che porteranno i delegati a conoscere le comunità locali; le assemblee plenarie e i forum tematici, luoghi di confronto, scambio e crescita.
La speranza è che, al di là dell’evento di vertice, si diffonda una cultura ecumenica, basata sul dialogo, su visioni ampie, capace di concentrarsi sul kerigma che ci unisce (l’annuncio fondamentale del Dio che ci salva per mezzo del Figlio), sull’importanza di portare la testimonianza nella vita concreta di fronte alle sfide del tempo. Un ecumenismo che impregni la pastorale, che modifichi le agende delle Chiese, che coinvolga tutti.