Un ministero antico e nuovo al tempo stesso. Del diaconato, infatti, si parla già nel sesto capitolo degli Atti degli Apostoli, ma la sua reintroduzione all’interno della Chiesa è storia relativamente recente. Nella nostra diocesi era il 17 settembre 1987 quando il card. Martini ne promulgò il decreto istitutivo, seguendo l’esempio della diocesi di Brescia.
di Ylenia Spinelli
L’avvio del ripristino del diaconato permanente nella diocesi di Milano è comunemente considerato piuttosto tardivo. Infatti, quando nel 1987 il card. Martini promulgò il decreto istitutivo, i diaconi in Italia erano già diverse centinaia. I protagonisti di questa lentezza, primi fra tutti l’arcivescovo Giovanni Colombo, la consideravano prudenza.
Tuttavia, la storia del diaconato permanente nella Chiesa ambrosiana ha una preistoria nell’ordinazione, nel luglio 1970, per mano del card. Colombo, di Carlo Comotti, consacrato della famiglia dei Fratelli oblati diocesani, come diacono per la missione ambrosiana in Zambia. Don Comotti, concluso il suo servizio fidei donum, trascorse gli ultimi anni della sua vita (1992-1998) nel seminario di Venegono.
In continuità con il suo ministero, il card. Martini nel novembre 1991 ordinò diacono fr. Oreste Scaccabarozzi, recentemente scomparso. Il senso di questo diaconato missionario è abbastanza originale nell’insieme dell’esperienza diaconale della Chiesa ambrosiana e non presentava collegamenti con il cammino della pastorale diaconale in diocesi, finché non fu destinato a quella missione, dove già aveva lavorato un paio d’anni prima dell’inizio del cammino verso il diaconato, Emiliano Drago, ordinato nel 1990.
Il 26 novembre 1974 il Consiglio presbiterale teneva una sessione su I ministeri nella Chiesa milanese, preparata da un documento che proponeva l’istituzione del diaconato permanente a Milano per «la promozione del senso comunitario e dello spirito familiare del popolo di Dio» e per «un’evangelizzazione capillare».
Alcuni mesi dopo la Conferenza episcopale lombarda giudicava non essere mature le condizioni per l’introduzione del diaconato nella nostra regione. Al nuovo arcivescovo Martini, subentrato all’inizio del 1980 al card. Colombo nella guida della diocesi, venne presentata dal Consiglio presbiterale una nuova interpellanza sul tema del diaconato.
Successivamente fu istituita una Commissione Arcivescovile con due anni di tempo per studiare l’attuazione del diaconato in diocesi. Nel frattempo, come Delegato arcivescovile, don Luigi Serenthà aveva cominciato a raccogliere un primo gruppo abbastanza informale di aspiranti al diaconato.
Il 31 marzo 1987 l’Arcivescovo nominava un «Rettore Responsabile del diaconato permanente» nella persona di don Emilio Ferrario e il 1° giugno costituiva un Consiglio per il diaconato permanente. Questo Consiglio riprese in mano i documenti degli anni precedenti per formulare una sorta di primo direttorio, intitolato Cammino verso il diaconato permanente nella diocesi di Milano, che veniva promulgato dal card. Martini il 17 settembre 1987.
In seguito a questo documento, il 20 ottobre 1990 vennero ordinati i primi cinque diaconi ambrosiani. Oggi i diaconi in ministero sono 93, mentre gli aspiranti sono 45.