La Veglia missionaria diocesana di sabato 27 ottobre alle 20.45 sarà presieduta dall’arcivescovo Mario Delpini, alla presenza del nuovo responsabile dell’Ufficio diocesano don Maurizio Zago: diretta su Chiesa Tv (canale 195 del digitale terrestre), Radio Mater e www.chiesadimilano.it.
Alla vigilia della Giornata missionaria, la Veglia ha per titolo «Giovani per il Vangelo» e mette al centro appunto i giovani: all’organizzazione hanno collaborato i ragazzi di «Giovani e missione» del Pime e di «Missio giovani», mentre all’inizio alcuni giovani reduci da esperienze missionarie estive porteranno in Duomo una rete con tanti biglietti affissi e la depositeranno ai piedi della croce del Sinodo minore.
«Noi cerchiamo sempre di collaborare a più voci, perché attraverso la sensibilità e gli stili diversi si ottiene una maggiore ricchezza – spiega padre Sante Gatto dell’Ufficio missionario -. In questo periodo, poi, è in corso il Sinodo sui giovani sul tema del discernimento, mentre in Diocesi abbiamo aperto gli orizzonti alla Chiesa più grande grazie al Sinodo minore “Chiesa dalle genti”».
La Veglia sarà animata dai canti accompagnati dal Coro Shekinah, diretto da Filippo Bentivoglio, e da quello multietnico Elikya, guidato dal maestro Raymond Bahati: partecipano anche i gruppi Stroker e Bandeko. In Duomo, oltre al libretto per seguire i diversi momenti della Veglia, i partecipanti riceveranno anche un segnalibro con nastri colorati a rappresentare i cinque continenti, che dovranno consegnare a un giovane che non sarà presente sabato sera. A fare da filo conduttore della serata sarà un brano degli Atti degli apostoli (8,26-40) la cui lettura sarà divisa in tre momenti, ciascuno dei quali richiamerà un tema: la strada, il discernimento e l’invio. Porterà la sua toccante testimonianza suor Angela Bertelli, saveriana, sequestrata per due mesi in Sierra Leone con altre sei consorelle.
«Sarà molto importante il momento dell’invio – continua padre Sante -. L’Arcivescovo riceverà il crocefisso dalle mani di alcuni giovani scelti dai partenti, lo benedirà e quindi lo consegnerà a ogni missionario». Monsignor Delpini invierà alle Diocesi sorelle presenti nei Paesi del Sud del mondo tre sacerdoti fidei donum e ne riceverà otto.
I tre presbiteri diocesani – Stefano Conti, Carlo Doneda ed Hervè Simeoni – , partiranno come missionari rispettivamente per Zambia Cuba e Haiti, mettendosi al servizio della comunità locali. Invece gli 8 preti inviati alla Chiesa di Milano si dedicheranno agli studi o al servizio pastorale diocesano, arricchendo la nostra Diocesi del patrimonio culturale e spirituale dei loro Paesi di origine: Samson Babalola Bayonle e Jerome Okoh Ikechukwu dalla Nigeria, Dany Arthur Bandoba Grembet dalla Repubblica Centroafricana, Joseph Hili da Malta, Jean Faoulan Kamano dalla Guinea Konakry, Maximilian Lucaci dalla Romania, André Mukinayi Muamba dalla Repubblica Democratica del Congo, Luciano Zilli dal Brasile.
L’Arcivescovo consegnerà il crocifisso anche a due religiosi – il salesiano don Felice Morandi, che presterà servizio in Terra Santa, e padre Claudio Corti del Pime destinato alla Thailandia -, a tre consacrate – Anna Maria Terenghi, appartenente alle Serve di Gesù Cristo di Agrate Brianza, che raggiungerà il Perù; Marika Santi ed Elena Roncoroni, piccole apostole della Carità dell’Ovci, che andranno in Sud Sudan- , e ad alcuni laici: la famiglia Guerra-Falco (Andrea, Chiara e la piccola Matilde) di Alp in partenza per il Brasile; Mario Piccinini del Coe che si recherà nella Repubblica Democratica del Congo.
Saranno inoltre accolte altre consacrate provenienti da altri Paesi.
«Questo scambio dei “doni della fede” tra Chiese sorelle frutto della natura missionaria della Chiesa ci aiuta a riscoprire il valore universale di essere cattolici e farci, al di là di ogni differenza di origine e cultura, sempre di più Chiesa dalle genti, come dice il Sinodo che si sta per concludere», evidenzia il nuovo responsabile della Pastorale missionaria, don Maurizio Zago. «Da alcuni anni c’è un doppio mandato, tra quelli che partono dalla nostra Chiesa e quelli che vengono qui e sono accolti in terra ambrosiana – aggiunge padre Sante -. Ci sono religiosi e religiose, sacerdoti, fratelli e sorelle che arrivano da altri Paesi e lavorano nella nostra Diocesi in ambito pastorale. Sono qui per motivi di studio e risiedono nelle parrocchie o nelle comunità religiose: la loro presenza contribuisce al processo di rinnovamento per ridire la nostra fede “dalle genti”».
A tutti i partecipanti presenti in Duomo sarà chiesto di rinunciare alla cena e di donare il corrispettivo per sostenere progetti e realtà missionarie: un piccolo gesto di solidarietà per le popolazioni del Sud del mondo meno fortunate di noi.