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Sirio 11 - 17 novembre 2024
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23 febbraio

Una giornata di digiuno e preghiera per Sud Sudan e Congo

L’appello viene dal Papa che ha invitato tutti i fedeli e anche i non credenti a unirsi in una giornata intera di meditazione e di solidarietà in particolare verso due Paesi dove la violenza è all’ordine del giorno

22 Febbraio 2018

«Dinanzi al tragico protrarsi di situazioni di conflitto in diverse parti del mondo, invito tutti i fedeli a una speciale Giornata di preghiera e digiuno per la pace il 23 febbraio prossimo. La offriremo in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan. Come in altre occasioni simili, invito anche i fratelli e le sorelle non cattolici e non cristiani ad associarsi a questa iniziativa nelle modalità che riterranno più opportune».

L’appello viene da papa Francesco che, durante l’Angelus di domenica 4 febbraio, ha invitato tutti i fedeli e anche i non credenti a unirsi in una giornata intera di meditazione nel digiuno. «Il nostro Padre celeste ascolta sempre i suoi figli che gridano a Lui nel dolore e nell’angoscia», ha detto il Papa, invitando tutti a domandarsi: «Cosa posso fare io per la pace? Sicuramente possiamo pregare; ma non solo: ognuno può dire concretamente “no” alla violenza per quanto dipende da lui o da lei. Perché le vittorie ottenute con la violenza sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti!».

Durante la sua catechesi il Papa ha spiegato il significato dei miracoli: «“Segni”, che invitano alla risposta della fede; segni che sempre sono accompagnati dalle parole, che li illuminano». E ha aggiunto: «Con i segni di guarigione che compie per i malati di ogni tipo, il Signore vuole suscitare come risposta la fede. La guarigione del corpo mira alla guarigione del cuore».

Poi, parlando della folla nel Vangelo, ha detto che è «segnata da sofferenze fisiche e da miserie spirituali, costituisce, per così dire, “l’ambiente vitale” in cui si attua la missione di Gesù, fatta di parole e di gesti che risanano e consolano». Non a caso il Pontefice ha scelto Sud Sudan e Repubblica democratica del Congo, dove la violenza sul popolo è all’ordine del giorno.

Veglia di Sant’Egidio in San Bernardino

La Comunità di Sant’Egidio si unisce alla Giornata di digiuno e preghiera per la pace, in particolare per le popolazioni della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan, indetta da papa Francesco per venerdì 23 febbraio, con una veglia che si terrà alle 20 nella chiesa di San Bernardino in via Lanzone 13 a Milano e, contemporaneamente, in molte città italiane dove la Comunità è presente. Grave è la condizione dei rifugiati Sud Sudanesi che vivono nei campi profughi in Uganda, Etiopia e Kenya. A Nyumanzi, nel Nord Uganda, la Comunità di Sant’Egidio ha aperto dal 2014 la School of Peace, che ha garantito l’istruzione a migliaia di bambini, a centinaia di donne, ma anche opportunità di lavoro a numerosi rifugiati Sud Sudanesi, che prima della guerra erano insegnanti. Assieme all’istruzione di base è fondamentale, nelle School of Peace, l’educazione alla pace. Anche in Congo Sant’Egidio è presente, sia nella capitale, sia nelle città dell’interno, realizza da anni le Scuole della Pace con i minori in difficoltà delle periferie ed è attenta alle difficili condizioni di vita dei bambini di strada, per i quali sono attivi progetti di reinserimento sociale. Per i malati di Aids, malattia vissuta ancora come uno stigma, è attivo anche in Congo il programma DREAM di prevenzione e cura della malattia che ha reso possibile, in 11 Paesi africani, la nascita di oltre centomila bambini sani da madri sieropositive.