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Sirio 03 - 09 marzo 2025
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Disabilità

Una Chiesa inclusiva, non pietistica

Alla vigilia della Giornata internazionale (3 dicembre) don Mauro Santoro descrive il lavoro quotidiano della «Consulta Comunità cristiana e disabilità - O tutti o nessuno» (illustrato anche in un video) e spiega: «In un’ottica sempre più sinodale la partecipazione di tutti è una priorità»

di Stefania CECCHETTI

2 Dicembre 2024

Le persone con disabilità non come oggetti di attenzioni e servizi, ma come protagonisti, con i loro talenti, della vita delle comunità cristiane: questo monito di papa Francesco è da ribadire con forza alla vigilia della Giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre).

Già da tempo la Chiesa ambrosiana ha raccolto l’invito del Papa costituendo, nel maggio 2021, la «Consulta diocesana Comunità cristiana e disabilità – O tutti o nessuno». Il presidente don Mauro Santoro ne spiega le finalità: «Ovviamente ci occupiamo di combattere ogni forma di esclusione. Ma cerchiamo anche di andare oltre, lavorando con i nostri interlocutori, che sono le comunità cristiane, perché nelle nostre strutture le persone con disabilità si sentano non solo accolte, ma partecipi e protagoniste. L’obiettivo è instaurare una dinamica di reciprocità: non c’è chi dà o riceve, ma è un continuo scambio». Per dirla in breve: «Vogliamo superare ogni atteggiamento assistenzialistico e pietistico. Del resto, nell’ottica di una Chiesa che diventa sempre più sinodale, la partecipazione di tutti è una priorità», precisa don Santoro. Che aggiunge: «Il lavoro della Consulta è un lavoro quotidiano in un’ottica di collaborazione. La Consulta non organizza iniziative speciali per le persone con disabilità, ma lavora con gli uffici di pastorale ordinaria: il Servizio per la catechesi, per esempio, per formare i catechisti ad avere un’attenzione in più sulla disabilità; oppure la Fom, per mettere a punto linguaggi più accessibili e inclusivi». E ancora: «Lavoriamo con l’Ufficio per l’insegnamento della religione cattolica: abbiamo sottoposto un questionario a tutti gli insegnanti di religione per capire come poterli aiutare. E collaboriamo con il Csi, perché lo sport sia davvero per tutti all’interno delle nostre realtà». Ecco perché in occasione del 3 dicembre la Consulta non ha organizzato eventi eccezionali, ma sta preparando un video per raccontare il proprio lavoro quotidiano negli altri 364 giorni dell’anno.

Il rinnovo della Consulta

Quest’anno la Consulta ha rinnovato le sue cariche, spiega don Santoro: «Dopo i primi tre anni ad experimentun entriamo a tutti gli effetti nello statuto della Curia con un mandato di 5 anni. Desidero ringraziare l’Arcivescovo per la sua fiducia». Tra le novità, la riduzione a 13 dei membri della Consulta e la possibilità di convocare anche dei consultori. Spiega Santoro: «I consultori sono persone da me individuate che operano all’interno di alcune realtà con una lunga esperienza in materia di disabilità: Fondazione Don Gnocchi, Nostra Famiglia, Sacra Famiglia, Opera Don Orione, Lega del Filo d’Oro e Fondazione Villa Mirabello, oltre all’Università Cattolica di Milano. A loro chiederemo di aiutarci, alla luce delle loro conoscenze e competenze lavorative, a rendere sempre più accoglienti i nostri contesti sociali ed ecclesiali. Chiederò loro di aiutarci a riflettere sempre più su cosa vuol dire portare avanti una cultura di vera inclusione». Una cosa di cui c’è estremo bisogno, dice don Santoro, «in una società in cui la cultura dominante è tutt’altro che inclusiva nei confronti delle persone con disabilità».

Al lavoro sul “dopo di noi”

Dal lavoro quotidiano per tessere reti di conoscenza e inclusione nascono progetti interessanti, come quello di Casa Arimo. «È un progetto che vorrebbe essere pilota non tanto nell’obiettivo, quanto nella modalità – spiega don Santoro -. Riguarda uno di quei temi che stanno a cuore a tantissimi genitori, il cosiddetto “dopo di noi”».

Casa Arimo è la casa che i genitori hanno comprato a Mario, un ragazzo con disabilità (è cieco e in carrozzina) che lavora nel suo Comune come centralinista e che ha manifestato il desiderio di andare a vivere insieme ad altri amici, anche loro con disabilità. La Consulta ha intrapreso un percorso con Mario e i suoi genitori per aiutarli a trovare dei coinquilini: «Non si trattava solo di raccogliere il bisogno di altre famiglie e di altri ragazzi – spiega don Santoro -, ma di accompagnare tutti gli interessati in un cammino di conoscenza reciproca, nel rispetto di ognuno. Di avviare, insomma, quello che è il normale iter prima di andare a vivere insieme a qualcuno: ci si conosce, ci si frequenta, si vivono insieme determinate esperienze, si prova a fare qualche week-end insieme. Per capire innanzi tutto se questa è la scelta giusta, ma anche se sono i compagni giusti». «Quando la situazione maturerà – aggiunge don Santoro -, e saranno loro a dirci il momento, la loro convivenza inizierà».

Il progetto Arimo apre le porte anche a un confronto con l’Ufficio parrocchie della Curia, «per pensare a possibili “incroci” tra il bisogno di autonomia dei giovani con disabilità e gli immobili non in uso di alcune parrocchie. Tenendo sempre presente che non si tratta solo di trovare dei locali, ma di creare legami tra le comunità cristiane e gli eventuali affittuari, in un’esperienza di grande valore pastorale».

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Il pellegrinaggio giubilare e la pagina web

La Consulta diocesana Comunità cristiana e disabilità sta organizzando un pellegrinaggio in occasione del Giubileo delle persone con disabilità, che si svolgerà il 28 e 30 aprile e a cui è invitato in particolare chi frequenta realtà legate al terzo settore (vedi qui la locandina). Per gli altri, l'invito è a preferire la proposta di pellegrinaggio della Fom o della Pastorale giovanile, dove i ragazzi con disabilità possano incontrare loro coetanei. La Consulta rimane comunque a disposizione per fornire supporto in caso di particolari necessità. 
La Consulta ha una pagina dedicata sul portale diocesano (www.chiesadimilano.it/disabilita): vi si trovano tutte le iniziative, ma anche una serie di documenti utili, come i messaggi del Papa in occasione della Giornata mondiale del 3 dicembre o gli interventi sul tema dell'Arcivescovo. Sono presenti anche numerose testimonianze.