Nella notte tra il 18 e il 19 settembre, le forti precipitazioni causate dalla tempesta Boris hanno riportato diverse zone dell’Emilia-Romagna, in particolare nella provincia di Bologna e Ravenna, a rivivere gli eventi alluvionali che si erano verificati lo scorso anno. Il 16 maggio 2023, la regione era stata infatti colpita da un’analoga alluvione, che aveva provocato la morte di 16 persone.
Lo scorso maggio, a un anno dal disastro, l‘Arcivescovo Mario Delpini aveva celebrato la Messa pontificale nella Cattedrale di San Pietro Apostolo a Faenza. Un’occasione per ringraziare i numerosi volontari, anche ambrosiani, che all’epoca si erano messi a disposizione durante l’emergenza.
Uno dei luoghi più colpiti dall’alluvione è Traversara, una frazione di Bagnacavallo. Nel 2023 l’argine del fiume Lamone aveva retto alla piena, risparmiando il centro abitato dai danni più importanti, subiti invece dalle città vicine. Proprio come accaduto lo scorso anno, Caritas Ambrosiana, in accordo con la Caritas diocesana locale, ha partecipato con i suoi volontari agli interventi di messa in sicurezza.
Qui è presente Alberto Minoia, responsabile per le emergenze nazionali di Caritas Ambrosiana. «Con il Comune e la Caritas di Faenza ci stiamo accordando per eseguire degli interventi mirati, in particolare per le situazioni di maggiore gravità e fragilità, come per anziani soli o persone con disabilità. Attualmente, il traffico ordinario è bloccato a quattro chilometri, ma abbiamo ottenuto l’autorizzazione per entrare con i nostri macchinari. Siamo nella fase acuta della pulizia delle strade e per eliminare il fango dalle fogne. Il problema più complesso sarà però pulire dentro le abitazioni».
Oltre gli aiuti materiali
Oltre ai volontari, Caritas Ambrosiana è intervenuta con alcune attrezzature, tra cui delle idrovore e idropulitrici. Da oggi e per la prossima settimana, cercherà di assicurare la presenza di almeno tre volontari al giorno, almeno per le necessità iniziali. Soprattutto quando, da lunedì, verrà meno il supporto di alcuni giovani studenti, presentatisi per dare una mano questo fine settimana, ma da lunedì di nuovo impegnati nelle aule.
Minoia sottolinea che sarà da quel punto, soprattutto a livello psicologico, importante il loro lavoro. «Quando i riflettori saranno più tenui, dovremo cercare di mantenere alto il morale. I badili, i generatori e le idropulitrici sono fondamentali, ma dovremo stare vicini a chi, purtroppo, questo contesto lo conosce molto bene. Già sedici mesi fa l’acqua era entrata nelle case di gran parte di queste persone, che negli ultimi tempi stavano riordinando gli arredi. Molte famiglie, anche giovani, si stanno domandando se conviene tornare qui, e abitare in sicurezza. l Vescovo di Faenza, monsignor Mario Toso, e il parroco locale sono qui in mezzo alla gente, per rendersi conto di quanto accaduto e capire come poterli aiutare».
I prossimi interventi
Da lunedì, Caritas Ambrosiana avvierà gli interventi di pulizia delle case. Sarà necessario buttare gli oggetti irrecuperabili e sanificare i locali per evitare il propagarsi di batteri, e le conseguenti infezioni. Solo tra una decina di giorni invece sarà possibile avviare l’installazione di deumidificatori, che asciughino le pareti per prevenire le muffe. Senza questo intervento, nessuna vernice ne eviterebbe la ricomparsa. «Si tratta di una operazione – spiega Minoia – che può durare anche diverse settimane. Lo scorso anno, ad esempio, sono stati in funzione fino a dicembre. Andiamo oltretutto verso la stagione autunnale, che non favorirà il prosieguo dei lavori».
Danneggiato di nuovo il centro diurno «Cimatti»
A Faenza una delle strutture più colpite dall’alluvione è il centro diurno per anziani «Cimatti», che era già stata danneggiata nel maggio 2023. Dopo l’emergenza, era stata ristrutturata anche grazie al sostegno di Caritas Ambrosiana, e sarebbe stata inaugurata il prossimo 20 ottobre. Gli operatori Caritas sono nuovamente intervenuti nel centro, pompando fuori l’acqua, e da domani mattina una squadra pulirà a fondo tutto il seminterrato, dove si trovava la palestra. «È l’unico centro diurno convenzionato in città, è un servizio preziosissimo per i cittadini. Vorremmo mantenere, almeno simbolicamente, la data della prossima inaugurazione. Ma sarà necessario attendere i prossimi sviluppi».