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Sirio 01 - 10 novembre 2024
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26 settembre

«Trasmettiamo agli altri
la gioia che ci dà lo Spirito Santo»

Nicola Lamberti, capoclasse dei 26 candidati 2016, spiega il motto che accompagnerà la loro ordinazione diaconale, presieduta in Duomo dal cardinale Scola. Oltre a loro, anche un giovane proveniente dalla diocesi di Catanzaro. Diretta tv e on line

di Ylenia SPINELLI

20 Settembre 2015

«Con la gioia dello Spirito Santo» (1Ts 1,6). È un motto davvero bello, ma anche molto impegnativo, quello che i candidati al diaconato hanno scelto in occasione della loro ordinazione, che avverrà nel Duomo di Milano, durante la celebrazione solenne di sabato 26 settembre, alle 9, presieduta dall’arcivescovo Angelo Scola (diretta su Telenova 2 – canale 664, e www.chiesadimilano.it)

Insieme ai 25 seminaristi ambrosiani (Battaglion Daniele, Beretta Francesco, Bestetti Giancarlo, Costante Nazario, Curti Fabio, Farina Dario, Gerosa Gabriele, Giana Christian, Lamberti Nicola, Marrazzo Francesco, Moda Matteo, Ombrosa Gilbert, Pasotto Michael, Pirondini Filippo; Porcelluzzi Michele M., Prandi Giacomo, Redaelli Gianluca, Santoro Emmanuel, Sormani Simone, Toffaloni Davide, Tuniz Marco, Venezia Valentino, Wijetunga Asiri Kalpa, Zanin Fabio, Zoani Michele) sarà ordinato diacono anche l’extra diocesano Calabretta Daniele della diocesi di Catanzaro, che cinque  anni fa è stato inviato dal suo Vescovo nella nostra Diocesi per compiere gli studi teologici.

Il motto che li accompagnerà è tratto dalla Prima Lettera ai Tessalonicesi, là dove l’apostolo Paolo esorta alla gioia che nasce dall’alto, dall’essere cristiani. «Il versetto focalizza bene due temi a noi molto cari – spiega il “prefettone”, ovvero il capoclasse Nicola Lamberti -, cioè l’azione dello Spirito Santo che porta con sé la gioia, la gioia di appartenere a Gesù, che è poi ciò che ci accomuna tutti, visto che siamo una classe numerosa e molto variegata». E poi aggiunge: «Perché il prete deve essere contento di essere tale; solo vivendo nella gioia la sua relazione con il Signore potrà poi declinarla anche nei rapporti con la gente».

A rafforzare il messaggio del motto ci pensa l’immagine scelta dai futuri preti, una vetrata che il canadese John Young ha realizzato per il St. Bonaventure Parish Centre di Toronto. «L’opera ci è piaciuta moltissimo – racconta Lamberti – e così abbiamo scritto alla moglie di Young, morto nel 2010, per avere l’autorizzazione a utilizzarla». Al centro spicca la figura del Risorto e la luce che si irradia nel mondo a partire dalla Pasqua: proprio quella luce, quella gioia dello Spirito Santo che guida la vita della Chiesa, richiama direttamente il motto dei candidati, “Con la gioia dello Spirito Santo”.

Ciò che non passa inosservato è il lungo elenco dei seminaristi che, dopo l’ordinazione diaconale, diventeranno preti il prossimo 11 giugno. Tanti e con un passato molto diverso tra loro. I decani della classe sono infatti del 1972, mentre i quattro più giovani sono nati nel 1991. Otto sono laureati, uno ha conseguito una laurea straniera e uno si è diplomato al Conservatorio. Quasi la metà dei seminaristi ha avuto almeno un’esperienza lavorativa e alcuni anche di molti anni: «Io per esempio ho fatto il consulente legale per un decennio – spiega il prefettone -, ma c’è chi ha fatto l’architetto o il tecnico per otto anni e chi è stato impiegato informatico per sette».

Poi, in età diverse e in modi imperscrutabili, per tutti è arrivata la chiamata a mettersi a servizio di Gesù e della sua Chiesa. Per prepararsi a questa missione, e in modo particolare all’ordinazione diaconale, da oggi a venerdì prossimo, i 26 candidati vivranno l’esperienza degli esercizi spirituali a Villa Sacro Cuore di Triuggio, predicati da monsignor Faccendini. Poi, la sera precedente l’ordinazione, faranno la professione di fede davanti a tutta la comunità del Seminario. Le parrocchie in cui inizieranno a svolgere il loro ministero le conosceranno solo il 29 settembre, quando il Cardinale li convocherà personalmente in Curia.