Ad Haiti suor Luisa Dell’Orto – la religiosa lecchese uccisa nell’isola sabato 25 giugno (leggi qui) – non è stata vittima di una rapina finita male, ma di un agguato. Non le hanno infatti rubato nulla. Lo riferiscono al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, testimoni oculari che per la loro sicurezza e riservatezza l’emittente della Cei ha deciso di lasciare anonimi.
I testimoni hanno riferito che sabato, verso le 9.30 locali, in una strada della capitale Port-au-Prince chiamata “Delmas 19”, una macchina ha tamponato la vettura sulla quale viaggiava la missionaria italiana, speronandola e spingendo il lato della guidatrice verso un muro. Dalla macchina sono scesi tre uomini vestiti di nero e incappucciati: uno di loro ha sparato quattro colpi a suor Luisa, che è morta due ore dopo all’ospedale.
In una lettera del 16 aprile, suor Luisa aveva ricordato la violenza ad Haiti, raccontando la tragica fine di un giovane fermato per strada a Port-au-Prince da alcuni banditi, i quali lo costrinsero a portarli a casa dove violentarono e uccisero una ragazza per poi uccidere anche il giovane e i nonni.
La religiosa viveva immersa nella povertà del popolo di Haiti per accendere la speranza soprattutto tra i bambini che accoglieva nella “Casa di Carlo”, dove lunedì il suo compleanno (65 anni) è stato celebrato in sua memoria e da dove oggi partirà una fiaccolata che arriverà fino al luogo dell’uccisione della missionaria.